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Borsa svizzera: mattinata negativa

(Keystone-ATS) Col passare delle ore le perdite alla Borsa svizzera si sono appesantite. Zurigo soffre come le altre piazze a causa della crisi del debito negli Stati Uniti e in Europa. Verso le 11.40 il listino principale SMI segna 5879,41 punti, in discesa dello 0,99%. L’indice allargato SPI è a quota 5395,22 (-1,01%).

Nel frattempo continua la debolezza di euro che ha registrato nei confronti del franco un nuovo minimo a 1,1404 franchi. Il dollaro si è avvicinato al record negativo della settimana scorsa di 0,8085 franchi. Per giovedì è previsto un vertice dei 17 paesi di Eurolandia su nuovi aiuti alla Grecia.

Sulle piazze domina l’incertezza. Il Credit Suisse cede il 2,99%, l’UBS l’1,82% e la Julius Bär l’1,44%. Secondo gli operatori, sul titolo del Credit Suisse incide un articolo del domenicale SonntgsZeitung, secondo cui la banca negli USA dovrà affrontare negli USA problemi analoghi a quelli dell’UBS. Tra gli assicurativi Zurich Financial è in calo dell’1,53%, Swiss Re dello 0,90%.

A Zurigo, in attesa dei bilanci semestrali di diverse blue chip elvetiche, fra cui Novartis (-1,16%) domani, Roche (+0,29%) e ABB (-1,30%) giovedì, gli occhi sono puntati sulla Georg Fischer, che scende dell’1,19%, malgrado il gruppo industriale sciaffusano abbia annunciato un utile netto semestrale più che raddoppiato, meglio delle attese degli esperti.

Anche Kühne+Nagel ha pubblicato i dati del primo semestre. Il titolo scende del 2,54%. Gli investitori hanno accolto male in particolare la correzione al ribasso delle prospettive di crescita.

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