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Chiesa cattolica: fondo per vittime di abusi sessuali sarà esteso

Il fondo di riparazione creato nel 2016 dalla Chiesa cattolica svizzera per casi di abusi sessuali caduti in prescrizione continuerà la propria attività per altri cinque anni. KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Il fondo di riparazione creato nel 2016 dalla Chiesa cattolica svizzera per casi di abusi sessuali caduti in prescrizione continuerà la propria attività per altri cinque anni.

E dal mese prossimo le richieste potranno essere avanzate non solo dagli appositi organi diocesani ma anche da tutti i servizi di aiuto alle vittime riconosciuti dallo Stato, riferisce un comunicato odierno della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS).

In precedenza la vittima doveva rivolgersi alla propria diocesi, che a sua volta trasmetteva la richiesta alla “Commission d’Ecoute, de Conciliation, d’Arbitrage et de Réparatio”n, operativa nella Svizzera francese, che poteva presentare richieste al fondo di compensazione, destinato a casi caduti in prescrizione, ossia 20 anni dopo la maggiore età. L’indennizzo variava a seconda degli abusi subiti, fino a 20’000 franchi nei casi più gravi. Il fondo speciale, dotato di mezzo milione di franchi, ha finora versato indennizzi in denaro a 140 vittime.

Dal mese prossimo, oltre ad entrare in azione i servizi di aiuto riconosciuti dallo Stato, cambieranno anche le regole per il risarcimento. Le vittime continueranno a poter ottenere fino a 20’000 franchi, ma l’importo non dipenderà più solo dalla gravità della violenza sessuale subita: si terrà conto anche delle conseguenze mediche, familiari, professionali e sociali subite nel corso della vita della vittima.

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