Cile: anniversario golpe; migliaia nello stadio dell’orrore

(Keystone-ATS) Migliaia di persone hanno reso un emotivo omaggio ieri sera ai detenuti che 45 anni fa, dopo il golpe del generale Augusto Pinochet, furono rinchiusi nello Stadio Nazionale di Santiago del Cile, trasformato dalle Forze armate in campo di detenzione e tortura.
I partecipanti hanno attraversato i corridoi e gli spogliatoi in cui per molte settimane sono stati segregati 7’000 prigionieri politici, fra cui anche 300 stranieri, simpatizzanti del governo di Unidad Popular del deposto presidente socialista Salvador Allende.
In occasione di questo evento, il principale campo sportivo cileno è stato illuminato con candele, mentre numerosi artisti hanno riproposto le canzoni emblematiche con cui il mondo della cultura appoggiò il processo politico guidato da Allende.
Un momento particolarmente emozionante per i presenti è stato quando il gruppo Illapù ha intonato ‘Vuelvo’ (Torno), un inno per le migliaia di esiliati che furono costretti ad abbandonare il Cile o a cui non fu permesso più di rientrare in patria, come accaduto con questo famoso gruppo di musica andina.
Molti testimoni hanno poi confermato che il loro tema più famoso, ‘El Negro José’, venne spesso suonato clandestinamente per fare coraggio alle vittime delle torture.
Mentre si svolgeva questa commemorazione, il sindaco di Santiago, Karla Rubilar, ha indicato che in vari quartieri popolari della capitale si sono registrati incidenti con barricate e interruzioni della corrente elettrica.
Problemi di ordine pubblico, secondo i media cileni, si sono avuti anche nella regione di Bío Bío, dove i Carabineros hanno reso noto di aver arrestato alcune persone all’esterno dell’Università di Concepción. E dove sono stati incendiati pneumatici e, come ha riferito la polizia, manifestanti hanno lanciato pietre contro veicoli e passanti.
Infine un centinaio di persone, famigliari di ex ufficiali dell’esercito e integranti della Fondazione Augusto Pinochet, hanno partecipato ad una messa nella parrocchia di San Francesco di Sales per commemorare a modo loro il 45/o anniversario del golpe.