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Circa 600 persone a Ginevra per denunciare la transfobia

(Keystone-ATS) Circa 600 persone hanno sfilato oggi nel centro di Ginevra per protestare contro la transfobia e l’ascesa dell’estrema destra. Nonostante un linguaggio a volte offensivo, la manifestazione si è svolta in un’atmosfera amichevole.

Questa prima dimostrazione antifascista e transfemminista a Ginevra è stata organizzata dal Collectif Radical d’Action Queer (CRAQ). Diversi oratori hanno denunciato le discriminazioni subite dalle persone trans, in particolare per quanto riguarda l’accesso alle cure mediche, al lavoro e all’alloggio.

“Vogliamo il diritto all’autodeterminazione”, ha continuato un altro oratore, che è stato ampiamente applaudito nel Parc des Cropettes, dove è iniziata la manifestazione. Un cartello recitava “La transizione non uccide, la transfobia sì”. Il corteo si è mosso al ritmo dei tamburi e di un sistema di amplificazione.

Fumogeni

L’UDC “che continua ad attaccare i diritti delle persone LGBTQIA+” è stata criticata e ribattezzata per l’occasione “Unione des connards” (Unione degli stronzi”), uno slogan cantato nelle vie commercianti. Il corteo, in cui solo poche persone avevano il volto coperto, ha fatto una lunga pausa sul Pont du Mont-Blanc, dove sono stati lanciati alcuni fumogeni.

Slogan come “Mon corps, mon genre et ferme ta gueule” (“Il mio corpo, il mio genere e chiudi il becco”) e “Pas de fierté sans lutte, aucun droit sans combat” (“Non c’è orgoglio senza lotta, non ci sono diritti senza combattimento”) hanno guidato la marcia fino a Place des Volontaires. La polizia, che sorvegliava la manifestazione a distanza, è intervenuta brevemente in Place du Molard, dove i toni tra alcuni giovani e manifestanti si sono inaspriti. Non sono stati segnalati altri incidenti.

Anche a Basilea Campagna

Questa mattina, un’altra manifestazione ha riunito circa 200 persone a Sissach (BL) per denunciare l’estremismo di destra. La manifestazione, organizzata dai Giovani socialisti di Basilea la politica il politico locale e responsabile della strategia dei Giovani UDC Sarah Regez e i gruppi di estrema destra.

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