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CN: cambio di sesso deve essere agevolato

I banchi del Consiglio nazionale KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) In futuro, dovrebbe essere più semplice far modificare l’iscrizione del sesso nel registro di stato civile, senza per forza passare da un giudice.

È quanto prevede un progetto adottato oggi, con 121 voti a 61 e 13 astenuti, dal Consiglio nazionale, secondo cui per un simile passo dovrebbe essere sufficiente una dichiarazione resa al funzionario preposto.

Ogni anno in Svizzera nascono circa 40 bambini con un sesso difficile da determinare con certezza alla nascita. La legge prevede che questi neonati siano registrati entro tre giorni presso l’ufficio dello stato civile con un nome e un sesso precisi. Questi possono essere modificati solo attraverso una procedura amministrativa o giudiziaria.

Parallelamente ci sono diverse centinaia di persone transgender, che in parte hanno effettuato o stanno considerando la possibilità di un’operazione per cambiare sesso. Molti oratori, sia borghesi che di sinistra, hanno sostenuto la necessità di meglio prendere in considerazione le esigenze di queste persone.

L’UDC era contraria al progetto. Per il partito esso impone la soggettività ad un registro ufficiale che dovrebbe essere basato su dati oggettivi e verificabili. La soggettività esiste anche per l’età, lo stato civile, la nazionalità e la parentela, ha sostenuto Yves Nidegger (UDC/GE). Ma non è perché ci si sente giovani che si può passare allo stato civile e ringiovanirsi, ha aggiunto. Allo stesso modo, non è possibile cambiare genitori.

Il plenum ha però ampiamente respinto la proposta di bocciatura. Da più parti gli oratori hanno chiesto alla Camera di facilitare una procedura macchinosa e di evitare così i numerosi suicidi di giovani transgender o persone intersessuali, che spesso si trovano da soli con le loro domande e preoccupazioni. Niente da fare anche per una serie di altre proposte, come quella UDC di introdurre una procedura cantonale, come avviene per il cambio di nome.

Il progetto non propone l’introduzione di una terza opzione di genere, ha chiarito la ministra di giustizia Karin Keller-Sutter. Inoltre, un cambiamento di sesso nello stato civile non avrà alcun effetto su un eventuale matrimonio o un’unione registrata. Né saranno modificati i legami di filiazione.

Le discussioni si sono incentrate anche sui potenziali abusi, temuti da una parte del campo borghese. “Non c’è alcuna indicazione che ciò avvenga”, ha affermato Baptiste Hurni (PS/NE). Per cambiare sesso e nome è necessaria una convinzione intima e costante.

Alla fine, il Nazionale ha apportato solo una piccola modifica al progetto: con 100 voti a 93 e 2 astensioni, ha deciso che un minorenne o una persona sotto tutela può cambiare sesso senza il consenso del suo rappresentante legale.

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