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Conducenti di locomotive: record di semafori rossi ignorati

La pressione al lavoro per i macchinisti è sempre più elevata (foto d'archivio) KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) I conducenti di locomotive passano sempre di più con il semaforo rosso. È il preoccupante dato fornito oggi dal domenicale SonntagsZeitung, riferendosi a dati dell’Ufficio federale dei trasporti. Lo scorso anno si sono registrati 363 casi, un record.

Nel 2017, i semafori rossi “bruciati” o ignorati dai conducenti di locomotive si attestavano a 326, mentre negli anni precedenti – i dati in questione sono stati forniti per la prima volta nel 2010 – non si è mai superato quota 284 casi (nel 2015).

In totale si sono registrati 108 feriti, di cui 15 gravi, in sinistri legati al non rispetto del segnale luminoso. Nel 2013, nell’incidente ferroviario di Granges-Marnand, nel canton Vaud, un macchinista 24enne di un Regio Express ha perso la vita scontrandosi con un treno regionale. L’altro conducente aveva ignorato il semaforo rosso.

Negli ultimi nove anni, i danni causati da queste inosservanze si sono attestati a oltre 56 milioni di franchi. Spesso, spiega il domenicale svizzerotedesco, la causa è la distrazione dei macchinisti. “La pressione al lavoro è aumentata per i conducenti di locomotive: ci sono più segnali, velocità più elevate e le accelerazioni sono maggiori”, rileva Hubert Giger, presidente del sindacato svizzero dei macchinisti o aspiranti (VSLF), citato dalla Sonnstagszeitung.

Le FFS, interrogate dal domenicale, spiegano che sono soprattutto i giovani a non rispettare il segnale. Tuttavia, secondo l’ex regia federale il numero di casi nel 2019 è in controtendenza, anche grazie a corsi di aggiornamento e corse in cui il macchinista viene accompagnato da responsabili della formazione per risolvere eventuali incertezze.

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