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Consiglio Stati: regole meno severe per adozioni

(Keystone-ATS) Il segreto nei casi di adozione dovrebbe poter essere levato quando i bambini raggiungono i 18 anni di età. Anche le esigenze richieste alle coppie che desiderano adottare un figlio vanno allentate. È quanto chiede il Consiglio degli Stati che ha tacitamente adottato oggi due mozioni in tal senso.

In futuro per adottare un bambino non dovrebbe più essere necessario attendere di avere 35 anni di età o di essere sposati da cinque anni. I senatori vorrebbero infatti allargare l’adozione anche alle coppie non sposate e limitare a tre anni il periodo di convivenza necessario.

Contrariamente a quanto chiede il testo della mozione – depositata dalla consigliera nazionale Katharina Prelicz (Verdi/ZH) – nella versione adottata dal Nazionale, gli Stati non hanno voluto abbassare esplicitamente il limite a 30 anni, lasciando che sia il governo a fissare l’età. Hanno in questo modo adattato il contenuto a quanto chiede un’iniziativa parlamentare della consigliera nazionale Francine John-Calame (Verdi/NE).

Gli Stati hanno anche approvato una seconda mozione, presentata dalla consigliera nazionale Jacqueline Fehr (PS/ZH) che vuole permettere ai genitori che hanno dato un figlio in adozione di conoscerne l’identità, a condizione che quest’ultimo dia il suo consenso, una volta raggiunta la maggiore età.

Oggi un bambino adottato ha il diritto di conoscere il nome dei suoi genitori biologici, ma questi non possono conoscere le generalità del figlio.

La mozione Fehr fa in particolare riferimento al caso delle numerose donne che sono state collocate in istituti chiusi – definiti “educativi” – fino al 1982.

Questi internamenti sono stati pronunciati sulla base di semplici decisioni amministrative, senza l’intervento di un giudice. La gravidanza fuori del matrimonio era un motivo sufficiente. Sotto la pressione dell’istituto, molte donne hanno dato i loro figli in adozione e oggi non possono conoscerne la sorte.

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