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Covid: allentamento misure non deve essere dettato dalle imprese

I sindacati temono un terza ondata di infezioni KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA VALLE sda-ats

(Keystone-ATS) Alla vigilia della la decisione del Consiglio federale sull’allentamento delle misure di protezione contro il Covid, un’alleanza di sindacati si oppone a un deconfinamento troppo veloce e chiede che non siamo i datori di lavoro a dettare il calendario.

Molte associazioni padronali stanno facendo campagna per allentare le misure il più rapidamente possibile, scrivono i sindacati in un comunicato. Le disposizioni contro la diffusione del coronavirus attualmente in vigore hanno permesso di diminuire il numero di infezioni, allentare il carico degli ospedali e ridurre il numero di vittime. “L’attacco” dei datori di lavoro alle misure di protezione rischia quindi di provocare una terza ondata che sarebbe drammatica per il morale della popolazione, la salute dei dipendenti, la sicurezza dei pazienti e l’economia, secondo i sindacati.

A loro avviso il governo dovrebbe basare la sua decisione sui risultati scientifici, non sulle pressioni nelle associazioni economiche. I sindacati chiedono inoltre concetti di protezione in tutti i luoghi di lavoro e in tutti i cantoni e controlli severi delle misure.

Inoltre, i Cantoni e la Confederazione dovrebbero offrire una garanzia di copertura del deficit per gli ospedali riconosciuti di interesse pubblico per gli anni 2020 e 2021 in modo che possano concentrarsi sulle cure ai pazienti, piuttosto che sui loro risultati finanziari. Sono pure necessari piani di investimento negli ospedali, nelle case anziani e nei servizi Spitex per aumentare il personale.

I sindacati chiedono anche un’indennità per lavoro ridotto del 100% per salari fino a 5.000 franchi netti e un’estensione delle periodo di riscossione a 24 mesi. Anche il diritto alla disoccupazione dovrebbe essere prolungato per evitare un’esplosione delle richieste all’assistenza sociale. Le aziende che ricevono aiuti dallo Stato non dovrebbero poter licenziare e l’assicurazione contro gli infortuni dovrebbe coprire i costi causati dal coronavirus agli operatori sanitari.

Le richieste sono sostenute dal Sindacato dei servizi pubblici (VPOD-SSP), dall’Associazione degli infermieri, dai sindacati Unia e Syna, dalla Federazione svizzera della associazioni professionali sanitarie e dall’Associazione professionale svizzera delle tecniche e dei tecnici in analisi biomediche.

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