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Diventa «Svizzera» la scuola dei Bernardi

Fondata oltre un secolo fa da emigranti ticinesi, una scuola rurale in Uruguay è stata ribattezzata ufficialmente in «Svizzera».

Un riconoscimento per i discendenti di Juan Bernardi, capostipite di una famiglia molto diffusa in Uruguay.

Una bandiera svizzera accanto a quella dell’Uruguay. Una piccola scuola rurale vestita a festa, per celebrare le gesta di una famiglia di ticinesi, emigrati in Sudamerica alla fine dell’Ottocento.

Decine di piccole storie che si intrecciano nel corso di 120 anni e che sono state ricordate, il primo agosto, a Colonia, cittadina fluviale sulla sponda orientale del Rio della Plata, di fronte a Buenos Aires.

In cerca di fortuna

Tutto inizia nel 1880, allorché Juan Bernardi Juri, contadino ticinese originario di Quinto, va a Genova «per salpare in cerca di fortuna verso l’ «America», racconta Maria del Carmen, bisnipote di Juan e attuale direttrice della «escuela rural numero 20».

«Mio bisnonno – precisa – andò a Genova per imbarcarsi su una nave verso Montevideo, si diceva che là ci fossero terra e lavoro in abbondanza. Mentre nel Ticino c’era una grande crisi, da cui molti volevano scappare».

La pubblicità offerta dalle agenzie d’immigrazione, per una volta, dice il vero. Nella pianura di Colonia del Sacramento comprare terre è facile, i campi sono fertili e il clima mite.

Juan Bernardi ci rimane qualche mese, giusto il tempo di raccogliere il denaro per il biglietto di ritorno, andare in Svizzera e ritornare di nuovo con tutta la famiglia. Poi, nel giro di pochi anni, la proprietà si allarga e vengono assunti diversi contadini.

Istruire i figli

«Una volta migliorata la condizione economica – spiega Carmen – nasce l’esigenza di dare un’istruzione ai propri figli». E così viene assunto un precettore privato e si improvvisa un’aula nel salone principale della casa.

«Per decisione di mio bisnonno», racconta la discendente di Juan Bernardi, «alle lezioni vengono ammessi fin da subito anche i figli dei contadini. E nel 1884 si giunge alla fondazione della scuola».

I Bernardi si stabiliscono definitivamente in Uruguay. Oltre a Juan, c’è anche suo fratello Pedro, che fonda un’azienda vinicola attiva ancora oggi, e molti altri.

Un nome per la scuola

Con le sue tre maestre e i suoi 64 alunni, provenienti da famiglie umili della zona, a oltre un secolo dalla fondazione la scuola di campagna ha ottenuto un ambito riconoscimento: nel 2003 ha vinto il premio come miglior scuola rurale dell’Uruguay, forse anche grazie al suo orto organico, al grande spazio all’aperto, alla sua sala internet.

E, quest’anno, altra novità: la scuola è stata ribattezzata. «Abbiamo fatto una votazione tra tutti i famigliari», racconta Carmen Bernardi, «e si è scelto «Svizzera» in onore del fondatore, ma anche perché ancora oggi ci sono degli alunni che sono discendenti diretti di emigrati svizzeri».

La cerimonia ufficiale si è svolta proprio il primo agosto, festa della Confederazione, con la presenza della delegazione del consolato svizzero di Montevideo.

Il raduno dei Bernardi

Il «battesimo» della scuola è stato accompagnato da un «raduno generale» dei Bernardi, con oltre cento persone che hanno poi continuato i festeggiamenti a Nueva Helvecia. La cittadina, a 30 chilometri dalla scuola, è ancora oggi il centro della comunità svizzera dell’Uruguay.

Canti, balli e cibi tradizionali delle Alpi hanno fatto da contorno alla giornata. Tra l’emozione e il ricordo, almeno quattro generazioni, dai bisnonni ai nipotini più piccoli, hanno festeggiato insieme, dandosi già da ora appuntamento per il prossimo anno!

Emiliano Guanella, Colonia del Sacramento, Uruguay

Nel 1880 Juan Bernardi, di Quinto, emigra in Uruguay insieme a suo fratello Pedro.
Il 1° agosto 2004, per decreto del governo uruguayano, la scuola fondata 120 anni fa da Juan Bernardi ha preso il nome di “Svizzera”.

La scuola rurale no. 20 in Uruguay, ora scuola «Svizzera», ospita alunni provenienti da famiglie di contadini della campagna di Colonia.

Fra i 64 alunni, ci sono anche cinque discendenti diretti di svizzeri emigrati alla fine dell’800.

Per la nomina si sono riuniti più di cento famigliari dei Bernardi, provenienti da diverse città.

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