Fallon, Gb d’accordo su difesa comune, ma niente esercito Ue
(Keystone-ATS) Londra è “d’accordo” con una “politica di difesa comune” europea per affrontare le sfide del terrorismo e delle migrazioni, ha dichiarato il britannico Michael Fallon.
“Ma continueremo a opporci a ogni idea di un esercito europeo o di un quartiere generale dell’esercito europeo che minerebbero la Nato” perché l’Alleanza “deve rimanere la pietra angolare della nostra difesa e della difesa europea”, ha detto arrivando all’informale della difesa di Bratislava, non confermando però che porrà il veto al progetto di difesa comune.
“È un momento logico per la Ue per procedere verso una politica di difesa comune per la crisi dei migranti e la minaccia del terrorismo”, ha affermato Fallon.
“Stiamo lasciando l’Unione europea, ma restiamo impegnati nei confronti della sicurezza dell’Europa” ha aggiunto il ministro della difesa britannico, sottolineando che “l’anno prossimo manderemo più soldati nell’Europa dell’est, in Polonia” nell’ambito del rafforzamento delle misure di rassicurazione della Nato.
A chi ha chiesto conferma che la Gran Bretagna porrà il veto allo sviluppo della difesa comune proposto nella Strategia Globale dell’Alto Rappresentante Ue per la politica estera Federica Mogherini, come annunciato due settimane fa dallo stesso Fallon, il ministro ha replicato: “Non c’è maggioranza a favore di un esercito europeo. C’è un numero di Paesi contrario ad altri tagli alla sovranità. La Ue deve effettivamente fare di più contro terrorismo e migrazioni, ma duplicare o minare la Nato è il modo sbagliato di procedere”.