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Conti cifrati: verso il tramonto di un mito

Più chiarezza sul titolare del conto nel caso di versamenti all'estero... Keystone

Sbiadisce l’atmosfera tipica di numerosi romanzi polizieschi: i “misteriosi” conti cifrati nelle banche svizzere stanno per perdere parte della loro essenza.

Dal primo luglio entra infatti in vigore una nuova norma federale che ridurrà la loro mitica impenetrabilità.

“Certo, gli italiani continuano ad essere attratti dai conti bancari in Svizzera”, rileva Ugo Guidi, avvocato ticinese attivo a Milano, esperto del sistema legale svizzero.

“Cifrati o no? Beh, non fa una gran differenza: in effetti, il conto cifrato sembra una gran barriera, ma di gran barriera non si tratta!”, prosegue l’avvocato.

Macché conti anonimi

“Mettiamo subito in chiaro una cosa”, rileva James Nason, portavoce dell’Associazione svizzera dei banchieri (ASB).

“I conti cifrati non sono per niente anonimi: la banca conosce l’identità del titolare e dei relativi aventi diritto economico. In Svizzera i conti anonimi sono proibiti dalla legge”.

Insomma, i conti cifrati rispondono ad un’esigenza di privacy del cliente e, secondo l’ASB, implicano soltanto misure di sicurezza più scrupolose all’interno della banca.

“Ad esempio solo un numero ristretto di collaboratori conosce l’identità del cliente”, osserva Nason.

Niente anonimato dunque. Piuttosto un’ovattata discrezione ad avvolgere i titolari e le loro transazioni, designate da semplici sequenze di numeri o codici.

Un riserbo che, con l’entrata in vigore di un articolo dell’Ordinanza federale contro il riciclaggio di denaro, sta tuttavia per essere parzialmente diradato.

Anti-terrorismo

Dal primo luglio, in caso di trasferimenti di capitali da un conto cifrato svizzero ad un istituto all’estero, le banche dovranno trasmettere anche i dati relativi all’identità del cliente.

Il paravento del conto cifrato perderà dunque parte della sua consistenza.

Per combattere riciclaggio e finanziamento del terrorismo, gli istituti finanziari non potranno infatti più accettare del denaro da fonti anonime.

La misura risulta da un pacchetto di 40 proposte elaborate da un gruppo d’esperti dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ed applicate ormai a livello internazionale.

“La nostra reazione? Siamo soddisfatti”, sottolinea James Nason. “Sosteniamo tutte le misure che possono combattere il riciclaggio di denaro e proteggere l’integrità della piazza finanziaria elvetica”.

Segreto permeabile

“I conti cifrati sono stati a lungo il simbolo del segreto bancario svizzero, dietro ai quali poteva nascondersi chiunque”, commenta Andreas Missbach della Dichiarazione di Berna, salutando con piacere l’adattamento legislativo.

“Le questioni decisive sono tuttavia già state risolte da anni: si è introdotta una legge sul riciclaggio, si accorda l’assistenza giudiziaria all’estero nei casi di corruzione, si congelano i soldi dei dittatori”, prosegue il rappresentante dell’ONG elvetica.

Ed ora, con il primo luglio, si faranno meno anonime (e più rintracciabili per le autorità fiscali degli altri Stati…) anche le transazioni riguardanti oscuri conti tipo “ZD – 8452343.0”.

Efficacia limitata?

C’è tuttavia da chiedersi quale efficacia potrà garantire un provvedimento del genere nella lotta contro il riciclaggio di denaro.

Molti esperti sono piuttosto scettici al riguardo. Ad esempio continuerà ad esistere la possibilità d’intestare i conti a società offshore o a fondazioni. Ed eludere così la maggior trasparenza voluta dalle autorità.

Tuttavia, rileva Andreas Missbach, “il semplice fatto di nascondersi dietro ad un conto cifrato non garantirà più una particolare discrezione”.

“Inoltre”, aggiunge James Nason, “si tratta di una misura che va considerata nel quadro generale: questo è solo uno dei tasselli del mosaico che si sta assemblando per combattere il riciclaggio di denaro sporco.

“E non dimentichiamo che la legislazione svizzera in materia di crimini finanziari è già molto avanzata”, conclude Nason.

swissinfo, Marzio Pescia

In Svizzera esistono 356 istituti bancari;
Non è dato sapere quanti conti cifrati esistano;
Si stima che i primi conti cifrati in Svizzera siano stati creati circa 100 anni fa.

La procedura d’apertura di un conto cifrato è identica a quella prevista per tutti gli altri tipi di conti.

In Svizzera non esistono tuttavia conti “anonimi”: il diritto svizzero impone alle banche di conoscere l’identità dei loro clienti.

Nel caso dei conti cifrati, tali dati sono noti soltanto ad un numero ristretto di collaboratori della banca e le operazioni bancarie sono effettuate sotto un codice.

La Task force “Financial Action on Money Laundering” dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha recentemente elaborato 40 misure per combattere il riciclaggio di denaro sporco.

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