La torre di rame che controlla i treni

Entrando e uscendo dalla stazione di Basile un edificio sovrasta tutti gli altri: è la nuova cabina centrale di manovra delle ferrovie.
E’ conosciuta affettuosamente come la “Torre di rame”. L’edificio non passa inosservato: è opera dei famosi architetti Jacques Herzog e Pierre de Meuron.
Costruita tra il 1998 e il 1999, la struttura muraria è coperta da strisce di rame che si avvolgono in certi punti per permettere alla luce di entrare nell’edificio.
Il rame avvolto agisce anche come una gabbia di Faraday e protegge i sensibili impianti elettronici della cabina di manovra dai fulmini.
“E’ qualcosa di speciale. Se dico che lavoro alla Münchensteinerstrasse 115 a Basilea, a molti non dice niente, ma quando dico che lavoro nella torre di rame, il principale centro di manovra della ferrovia, tutti o quasi la conoscono” racconta a swissingo Stefan Solèr, uno dei manager.
Elettronica sofisticata
All’interno l’elettronica è così sofisticata che ci sono voluti 2 anni per istallarla dopo che l’edificio era stato ultimato nel 1999.
Molto si è scritto sull’architettura e sull’esterno dell’edificio, mentre l’interno è stato in qualche modo ignorato e molti si chiedono che cosa succede dietro questa torre di rame e cemento.
“Ci sono circa 60 persone che lavorano a turno 24 ore al giorno. Sono per la maggior parte controllori. Sono le persone che guardano cosa stanno facendo i treni e li controllano” spiega Solèr.
Il centro operativo – è un termine più adatto per questo edificio rispetto a cabina di manovra – ha una sala di controllo all’ultimo piano. E’ il cervello dove viene coordinato i movimenti dei treni nella Svizzera nord occidentale.
Solo nel novembre del 2004 sorvegliava oltre 700 treni passeggeri, 100 treni merci, 347 scambi, circa 900 segnali, 70 tratti di binari e cinque passaggi a livello.
Guardare da tutte le parti
I controllori dei treni sembrano avere occhi ovunque e questo è essenziale. “Sono attorniati da 8-12 schermi sui quali sono mostrare specifiche aree. Può essere la stazione di Basilea o un tratto di linea che comprende più stazioni” precisa Solèr.
Lui conosce questo lavoro da più di 30 anni e capisce che la fila di schermi possa intimidire un estraneo.
“Di primo acchito, forse può confondere. Ma se vedo il posto di lavoro di qualcuno che lavora in borsa vedo lo stesso numero di schermi e non capisco niente. Qui capisco cosa succede” afferma Solèr.
“Dal nord ovest controlliamo più o meno tutta la Svizzera. Se qui qualcosa non va questo può ripercuotersi rapidamente su tutta la rete,” aggiunge.
Bella vista?
Le cabine di manovra erano in genere dotate di tante finestre così da avere una buona vista su quello che succedeva all’esterno. La moderna tecnologia non ha più bisogno di questo.
La luce del giorno entra negli uffici di Basilea soprattutto da un lato, ma troppa luce può ostacolare il buon svolgimento delle operazioni.
“Nella sala controllo , è quasi troppo cupo, ma è un vantaggio per chi lavora con lo schermo. Una stanza con troppa luce renderebbe più difficile legge quello che è scritto sullo schermo” spiega Solèr.
Il controllore Stephan Baumgartener dietro una serie di schermi fa sembrare tutto le cose più semplici.
“Per dirlo in parole povere, io devo far in modo che i treni siano in orario e sul binario giusto” afferma
Il computer controlla
“Il computer fa la maggior parte dei controlli, ma appena un treno ha uno o due minuti di ritardo, devo agire manualmente” aggiunge.
“Io, per esempio, posso mettere i segnali rossi o verdi, cambiare gli scambi e fare annunci” aggiunge.
Tutta una serie di eventi può scompigliare il buon andamento delle operazioni. Ci può essere un guasto tecnico nel centro stesso, un treno che si ferma e blocca la linea, una mancanza di elettricità e marciapiedi chiusi.
“Praticamente ci sono regole per ogni situazione” spiega Solèr.
“Quando succede qualcosa di insolito, noi tutti ci comportiamo sulla base di un insieme di cose che io chiamo regole del gioco e ci sono anche ceckliste da consultare in queste situazioni” aggiunge.
Ci sono sempre sorprese
Secondo Solèr una parte eccitante del lavoro nel centro di manovra è che non ci sono mai due giorni uguali all’altro e c’è sempre qualche sorpresa.
“Ogni singolo elemento può provocare disguidi. Non è un grosso guaio se c’è un problema con un segnale o uno scambio”.
“Purtroppo, talvolta succede che va fuori servizio per un po’ di tempo un intero centro di controllo e allora bisogna improvvisare. Qualche volta la situazione diventa molto frenetica”, aggiunge.
Una tra le principali priorità nel centro è la puntualità per garantire treni in orario e marciapiedi non bloccati quando dovrebbero essere liberi. Tutto questo richiede lavoro di gruppo.
“Ognuno deve lavorare con lo stesso obiettivo. Le persone che amano lavorare per conto proprio non sono nel posto giusto. Il lavoro di gruppo è molto importante” precisa Solèr.
swissinfo, Robert Brooks, Basilea
Traduzione: Anna Luisa Ferro Mäder
Herzog e de Meuron hanno vinto una serie di premi per l’architettura compreso il premio Pritzker nel 2001.
Il loro lavoro più famoso per dimensione è forse la trasformazione di una centrale elettrica in disuso sulle rive del Tamigi a Londra nel nuovo Tate Gallery d’arte moderna.
E’ stato un progetto molto acclamato delle celebrazioni per il millennio della città.
La centrale della cabina di controllo di Basilea è entrata in funzione nell’aprile del 2001 ed è costata 102 milioni di franchi.
Ha sostituito tre vecchie cabine di controllo e operazioni di controllo ferroviario nel nord-ovest della Svizzera.
I famosi architetti Jacques Herzog e Pierre de Meruron hanno disegnato la cabina di controllo 4 a Basilea (1994) un edificio che ha ricevuto numerosi riconoscimenti di architettura.

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