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Francia: Hollande, “ho finito ma non resto in disparte”

François Hollande si appresta a lasciare il palazzo presidenziale con una pensione di 15'000 euro al mese (foto simbolica d'archivio). KEYSTONE/AP POOL AFP/STEPHANE DE SAKUTIN sda-ats

(Keystone-ATS) Addio all’Eliseo. Dopo cinque anni, François Hollande si appresta a lasciare il palazzo presidenziale.

Con una pensione di 15’000 euro al mese e un megaufficio con vista sui Giardini delle Tuileries, il presidente più impopolare della Quinta Repubblica, l’unico a non aver corso per un secondo mandato, si appresta a cominciare una nuova vita, ma giura che non scomparirà.

Nell’ultimo consiglio dei ministri ha ringraziato i membri del governo. Per ricordo, Najat-Vallaud Belkacem (Istruzione), si è ‘rubato’ la matita bicolore del ‘capo’. “Dobbiamo continuare a combattere contro le divisioni”: ha poi avvertito Hollande, apparso al fianco del successore europeista Emmanuel Macron nei Giardini del Lussemburgo per una cerimonia in memoria dell’abolizione della schiavitù.

Nell’ultimo intervento, Hollande ha invitato a oltrepassare gli steccati per “issarci al livello delle esigenze della Repubblica”. “Ora, caro Emmanuel Macron, spetta a te proseguire questo lavoro”.

Uscirà dalla politica?, chiede un giornalista: “No – risponde lui – la politica è ciò che ogni cittadino, dalla sua posizione, deve esprimere, nessuno può restare in disparte. La domanda è piuttosto come posso essere utile per il Paese. Su questo devo riflettere ora”.

Per tutta la cerimonia, il capo dello Stato uscente ha assunto un atteggiamento quasi paterno nei confronti del leader trentanovenne di En Marche!, rimasto rispettosamente in silenzio e leggermente in disparte. “Emmanuel avvicinati!”, ha esclamato a un certo punto Hollande richiamando il suo ex ministro dell’Economia: “Sapete, si sta preparando…”, ha aggiunto.

Il definitivo passaggio di consegne è previsto per domenica. Intanto, al civico 242 della rue de Rivoli, a 200 metri da Place de la Concorde, sono finiti i lavori di ristrutturazione del futuro ufficio di Hollande, sopra uno studio dentistico.

Come i suoi predecessori, anche il ‘presidente normale’ avrà diritto (ma solo per i prossimi 5 anni, una sua riforma) a 7 collaboratori permanenti, un capo di gabinetto, tre alti funzionari e due assistenti pagati dallo Stato, come anche l’ufficio, la casa a Parigi e l’auto con autista. Le diverse indennità gli frutteranno 15’000 euro mensili (5184 euro da ex presidente, 6208 da ex deputato, 3473 da ex consigliere della Corte dei Conti e 235 euro da ex responsabile di un ente locale).

Quanto al futuro, niente conferenze a pagamento come Sarkozy, quanto piuttosto la Fondazione sociale – “La France s’engage” – da lui promossa e un libro sul quinquennato all’Eliseo.

Pare stia anche cercando casa in campagna, nel feudo di Tulle, in Corrèze, magari per concedersi un meritato riposo insieme alla compagna attrice Julie Gayet, dopo anni pesantissimi a cominciare dagli attentati terroristici che hanno insanguinato la Francia. Pare che al sindaco Hollande abbia detto: “Mi raccomando, non troppo grande perché non voglio passare il tempo a occuparmene, ma neanche troppo piccola…”.

“Da capo dello Stato ho finito, ma mi rivedrete”, ha promesso sotto al sole del Jardin du Luxembourg, prima di risalire praticamente inosservato sull’auto scura. Mentre il giovane successore si attardava nei vialetti del parco per un ennesimo bagno di folla tra selfie e ovazioni. “En Marche président!”.

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