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Giudice svizzero, sentenza CEDU non vale solo per Berna

(Keystone-ATS) La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), che martedì ha condannato la Svizzera per violazione dei diritti umani in ambito ambientale, va vista in un contesto europeo.

La decisione non si riferisce solo alla Confederazione, ha dichiarato stamattina alla radio svizzerotedesca SRF Andreas Zünd, giudice elvetico presso l’organo con sede a Strasburgo.

Essa riguarda tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa, ha precisato Zünd. Dalla Svizzera è arrivato semplicemente l’impulso, grazie al ricorso dell’associazione “Anziane per il Clima”, aggiunge il giudice.

Secondo Zünd, l’accordo di Parigi sul clima è stato decisivo: “A nostro avviso, la Svizzera non lo rispetta”. I contenuti dovrebbero essere parte del diritto elvetico, in quanto Berna lo ha ratificato, sottolinea il 67enne.

Il tribunale non prescrive in che modo la Svizzera debba raggiungere gli obiettivi dell’accordo. Spetta ora ai politici decidere come vogliono applicare la sentenza, la giustizia non interviene in questo tipo di dibattito o processo, ha proseguito Zünd ai microfoni dell’emittente.

Alla domanda sul perché il clima fosse un diritto esigibile, il giudice ha risposto che “siamo stati guidati dalla Convenzione dei diritti dell’uomo”. Due articoli hanno permesso un riferimento al cambiamento climatico: il diritto alla vita e il diritto alla privacy. È incluso anche il benessere fisico, ha detto Zünd.

È ormai evidente che il riscaldamento globale può causare gravi ripercussioni sulle persone e persino portare alla morte. “Rappresenta una nuova sfida perché i danni non sono immediati”, mette in evidenza lo svizzero.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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