In Germania l’Afd finisce nel mirino dei Servizi interni
(Keystone-ATS) L’ultradestra tedesca finisce nel mirino dei Servizi interni, che catalogano Alternative für Deutschland (AfD) come “caso da verificare”.
Soprattutto le dichiarazioni dei politici dell’ala che fa riferimento al controverso Björn Höcke (quello che definì il memoriale dell’Olocausto di Berlino “monumento della vergogna”), è scritto nel rapporto presentato oggi a Berlino, sono “contro la democrazia”. Una doccia fredda per i seguaci di Alice Weidel e Alexander Gauland, che, volti più scuri e tirati del solito, hanno annunciato di voler agire ricorrere alla giustizia contro una “decisione ingiusta”.
Il passo deciso dall’intelligence tedesca, condiviso senza riserve stavolta dal ministro dell’interno Horst Seehofer – “una decisione tecnica, non politica”, ha affermato – non significa automaticamente che il partito verrà posto sotto sorveglianza: per arrivare a questo si dovranno, appunto, prima svolgere delle verifiche.
Anche più pesante la valutazione che si dà delle organizzazioni giovanili che al partito fanno riferimento, “Junge Alternative” e “der Flügel” (l’ala), ritenute invece “casi sospetti”: saranno sottoposte all’osservazione dei Servizi, che potranno anche registrarne i dati.