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In Tunisia festa delle donne, migliaia in piazza per parità

Migliaia di persone hanno raccolto oggi l'appello dell'Associazione tunisina delle donne democratiche e di varie ong della società civile manifestando davanti al Teatro municipale di Tunisi. KEYSTONE/EPA/STR sda-ats

(Keystone-ATS) Migliaia di persone hanno raccolto oggi l’appello dell’Associazione tunisina delle donne democratiche e di varie ong della società civile manifestando davanti al Teatro municipale di Tunisi a favore della parità di genere e per i diritti individuali.

Il tutto nel giorno della Festa nazionale della Donna, 62esimo anniversario dell’entrata in vigore del Codice sullo statuto della persona (Codice di Famiglia) nel 1956: una legge rivoluzionaria per i tempi, in tema di diritti delle donne in un Paese arabo.

La manifestazione si è svolta poche ore dopo l’annuncio da parte del presidente tunisino Beji Caid Essebsi di portare in parlamento la proposta elaborata dalla Commissione delle libertà individuali e dell’uguaglianza di genere (Colibe) sull’uguaglianza in tema ereditario tra uomini e donne e tra figli legittimi e naturali.

La celebrazione della Festa della donna in Tunisia quest’anno ha assunto un significato particolare poiché è intervenuta nel pieno di un aspro dibattito interno, scaturito dalla pubblicazione lo scorso 12 giugno del rapporto dalla Commissione delle libertà individuali e dell’uguaglianza di genere (Colibe) contenente alcune proposte in direzione della parità uomo-donna considerate rivoluzionarie dalla parte più religiosa e conservatrice della società tunisina.

Alla manifestazione odierna, caratterizzata da un clima di entusiasmo, era presente anche l’attivista e direttrice della Ong Fanni Raghman Anni, Asma Kaouech, che ha dichiarato all’agenzia italiana ANSA: “Il rapporto della Colibe è un segnale che la rivoluzione tunisina sta riprendendo il suo percorso, quello delle libertà, della democrazia, della laicità anche se questo cammino è ancora pieno di ostacoli”. “Questo rapporto che aspettavo dal 14 gennaio 2011 è una vittoria in sé, una gratitudine ai martiri e i feriti della rivoluzione tunisina” ha detto ancora Kaouech. “Tutta la società internazionale deve sostenere la Tunisia in questo momento storico, proteggere i redattori del rapporto e assicurare il successo del modello tunisino” ha concluso.

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