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Investimenti diretti svizzeri verso l’Africa in aumento

L'Egitto è uno dei Paesi africani con cui la Svizzera intrattiene il maggior numero di scambi commerciali KEYSTONE/EPA/KHALED ELFIQI sda-ats

(Keystone-ATS) La Svizzera figura tra i 15 paesi che investono di più in Africa. Tra il 2019 e il 2020 gli investimenti diretti verso questo continente sono aumentati del 23,9%, toccando quota 14,9 miliardi di franchi.

Nel 2020, anno contraddistinto dalla pandemia di coronavirus, i volumi di scambio tra Svizzera e Africa sono però diminuiti del 12,9% raggiungendo i 5,2 miliardi di franchi, ovvero l’1,2% degli scambi commerciali globali della Confederazione. Tenendo conto dell’oro, l’ammontare si eleva a 17,2 miliardi con un aumento del 6% rispetto al 2019, indica l’associazione Swiss-African Business Circle in un rapporto annuale pubblicato oggi.

Gli autori del documento sottolineano che il 73% degli scambi avviene unicamente con sei paesi africani, ossia con Sudafrica, Egitto, Nigeria, Marocco, Tunisia e Algeria.

Le esportazioni dalla Confederazione verso il “continente nero” ammontano a 3,4 miliardi di franchi, in calo del 9,5%. La maggior parte dei prodotti spediti in Africa provengono dai seguenti settori: chimica e farmaceutica (55%), macchine (17%), strumenti di precisione, orologi e gioielli (8%) e prodotti agricoli (pure 8%). Per quanto riguarda le importazioni, senza tener conto dell’oro, la Svizzera accoglie soprattutto prodotti legati all’energia (34%), all’agricoltura (29%) e al tessile (16%).

Lo studio mostra inoltre che il numero di dipendenti di imprese con sede in Svizzera che lavorano in Africa ammonta a 58’946 persone, in calo del 17,5% rispetto al 2015, anno contraddistinto da un picco storico di lavoratori elvetici nel “continente nero”.

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