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Italia: stallo su pensioni, governo in bilico

(Keystone-ATS) È stallo completo nel governo italiano riguardo alla riforma del sistema pensionistico, una manovra chiesta con urgenza dall’UE per evitare un acuirsi della crisi del debito dell’eurozona.

Silvio Berlusconi aveva lasciato Bruxelles con l’obiettivo numero uno di convincere Umberto Bossi a dare il suo assenso alla riforma delle pensioni. Ma, dopo una lunga giornata di trattative, l’accordo tra il premier ed il Senatur sembra ancora in alto mare.

Dopo una riunione tesa, a cui ha preso parte anche Giulio Tremonti, ed un consiglio dei ministri che si è chiuso con una fumata nera, il premier ha tentato nel corso della serata di convincere il leader del Carroccio a ritornare sui suoi passi.

Al momento, si racconta in ambienti della maggioranza, il leader dei lumbard appare irremovibile: la riforma, sarebbe il ragionamento, non avrà i voti della Lega. Una presa di posizione che preoccupa molti nell’esecutivo e che fa tornare alla mente lo spettro del 94, quando il governo cadde proprio per lo “strappo” del Carroccio.

A questo punto l’obiettivo minimo del premier è quello di arrivare a raggiungere con l’alleato leghista almeno un “accordo politico” da portare mercoledì al Consiglio europeo per poi entrare in un secondo momento nei dettagli della riforma. Un accordo che si sta tentando di raggiungere lavorando su misure soft in merito all’innalzamento graduale dell’età pensionabile. Un modo per ottenere il via libera del Senatur e poter quindi preparare una scaletta quanto più possibile completa delle misure che il governo intende attuare.

Quella di Berlusconi è una corsa contro il tempo in vista di mercoledì. Certamente il premier è intenzionato a fronteggiare nel miglior modo possibile le prese di posizione di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy. Intanto mette i paletti con un dura nota in cui mette in chiaro che “nessuno in Europa può dare lezione agli altri partner”. Il compito difficile però sarà superare lo scetticismo dell’Ue se, come appare, il pacchetto di misure non conterrà nulla di messo “nero su bianco”.

Di fronte alle difficoltà del governo l’opposizione chiede a gran voce che Berlusconi faccia un passo indietro. Una condizione imprescindibile anche per chi è disponibile a discutere di riforma delle pensioni.

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