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Legge anti-terrorismo: contrari raccolgono firme necessarie

Alcuni membri del comitato al momento della consegna del referendum. Comitato referendario contro la nuova legge anti-terrorismo sda-ats

(Keystone-ATS) È probabile che sarà il popolo a decidere il destino della Legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo (MPT), adottata in settembre dal Parlamento.

I contrari infatti hanno depositato oggi a Berna, presso la Cancelleria federale, il referendum per osteggiare il progetto, munito in totale di circa 142’800 firme.

Il comitato referendario, si legge in un comunicato, ha collezionato 87’800 firme. Composto dai Giovani Verdi, dalla Gioventù socialista, dai Giovani Verdi Liberali, dal Partito Pirata, dall’associazione Chaos Computer Club e dal gruppo Parat, già settimana scorsa aveva annunciato di aver raggiunto le sottoscrizioni necessarie, ovvero almeno 50’000.

Altre 55’000 sono invece state raccolte dall’associazione “Amici della Costituzione”. Il dato è stato confermato all’agenzia di stampa Keystone-ATS da Christoph Pfluger, membro del consiglio direttivo. Le firme sono state consegnate separatamente, pur se gli argomenti delle due organizzazioni sono analoghi.

I promotori del referendum criticano il fatto che le misure previste contro potenziali terroristi dal progetto di legge limitano gravemente i diritti fondamentali e la libertà individuale. Considerano ciò un attacco frontale allo Stato di diritto.

A loro avviso, la legge viola la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e contempla misure che vanno ben oltre la prevenzione. Si tratta di punizioni senza che sia stato commesso un crimine o emessa una condanna, afferma il comitato.

Particolarmente discutibile è giudicata la possibilità di utilizzare misure di polizia contro ragazzini a partire dai 12 anni. Tra questi provvedimenti vi sono divieti di contatto, di lasciare il Paese e una sorveglianza elettronica. Ad eccezione degli arresti domiciliari, tra l’alto possibili già per adolescenti dai 15 anni in su, la polizia può ordinare tutto ciò senza un’ordinanza del tribunale.

Un comitato civico favorevole è invece stato formato da UDC, PLR e PPD. Stando ai suoi membri, la Svizzera deve poter difendere le proprie istituzioni dall’estremismo e per farlo ha bisogno di strumenti che vanno dalla prevenzione alle sanzioni fino alla raccolta di informazioni. Quanto previsto dalla legge è dunque proporzionato.

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