MPC: rapporto gestione 2018, cause sempre più complesse
(Keystone-ATS) La globalizzazione si fa sentire anche al Ministero pubblico della Confederazione (MPC).
Nel suo rapporto di gestione per il 2018 pubblicato oggi rileva di aver “trattato inchieste penali sempre più complesse e vaste” nonché procedure di assistenza giudiziaria “in un contesto interconnesso a livello internazionale”.
A fine 2018 l’MPC registrava oltre 700 inchieste penali e procedure di assistenza giudiziaria pendenti, indica la Procura federale in una nota. I casi “più vasti, dispendiosi e interessanti per il pubblico” rimanevano le inchieste relative alla compagnia petrolifera e all’impresa brasiliane Petrobras e Odebrecht, al fondo sovrano malaysiano 1MDB e alla federazione internazionale di calcio FIFA.
A fine anno la Procura federale registrava complessivamente 407 inchieste penali pendenti (2017: 478). Rispetto al 2017 le inchieste penali pendenti da oltre due anni sono state ridotte a 205 (234) e ne sono state avviate 182 (237). L’anno scorso l’MPC ha inoltre trasmesso al Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona 10 accuse (21) e 13 decreti d’accusa (25) come atti d’accusa nel procedimento ordinario e ha emesso 170 decreti d’accusa (788).
Il calo rispetto all’anno prima è principalmente dovuto alla soppressione dell'”affare di massa” dei procedimenti relativi ai contrassegni autostradali, che dal 1° gennaio 2018 sono di competenza cantonale, si precisa nella nota.
Nel 2018 l’MPC e il TPF hanno ordinato confische di patrimoni e pretese di risarcimento per un importo totale di 791 milioni di franchi (245), indica ancora il comunicato.
Il trattamento di rogatorie internazionali ha acquisito una crescente importanza: a fine 2018 l’MPC registrava difatti complessivamente 313 (307) procedure di assistenza giudiziaria pendenti. Le domande di assistenza giudiziaria evase ammontavano a 223 (187), quelle nuove a 233 (167).
Di fronte a queste inchieste sempre più vaste e complesse si impone per le autorità di perseguimento penale un continuo adeguamento del loro metodo di lavoro ed è diventato “indispensabile potenziare anche l’interconnessione e la collaborazione a livello internazionale”, scrive l’MPC. Cresce inoltre il numero degli interrogatori per videoconferenza, così come il numero di casi la cui direzione è affidata a gruppi interdisciplinari di inchiesta, le cosiddette task force.