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MPC apre procedimento su attentato Nizza

Il procuratore generale della Confederazione Michael Lauber. KEYSTONE/TI-PRESS/GABRIELE PUTZU sda-ats

(Keystone-ATS) Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha aperto un procedimento dopo l’attentato terroristico a Nizza. Secondo il procuratore Michael Lauber si tratta di una procedura standard in presenza di vittime svizzere.

Grazie questo modo di agire per il MPC è più facile entrare in contatto con le autorità straniere, ha detto oggi Lauber ai microfoni della radio SRF.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

“Al momento quel che conta di più è il sostegno alle vittime” e, attraverso la collaborazione con i competenti organi francesi, sarà più facile identificare le persone coinvolte e fare da punto di riferimento per i parenti. Dopo gli attentati degli ultimi tempi abbiamo imparato molto e il sistema di cooperazione internazionale è migliorato, ha aggiunto.

A Nizza sono morti almeno due svizzeri: un bambino di cui non è stata resa nota alcuna generalità e una 54enne ticinese domiciliata ad Agno ed originaria di Caslano.

Secondo Lauber, l’attentatore di Nizza non aveva collegamenti diretti con la Svizzera. L’unica sua preparazione è stata procurarsi un camion e, proprio per questo motivo, anche nella Confederazione sarebbe stato difficile anticipare le sue mosse. “Non si può – e in uno Stato diritto non si vuole – sorvegliare e sapere tutto”, ha detto.

Il procuratore si è anche dichiarato contrario a schedare tutti i piccoli criminali come possibili terroristi: “raccogliere molti dati non significa necessariamente capire prima le cose e sventare attentati”.

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