Vivere con la leggenda - gli eredi di Tell
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Una vita con Tell Alfred Horisberger sarà quest’anno uno dei tre Confederati nella messa in scena del Guglielmo Tell di Interlaken. Nella località turistica dell’Oberland bernese, il dramma di Schiller torna annualmente in cartellone dal 1947. Horisberger partecipa da 29 anni. Il 61enne ha fatto il calcolo: alla fine di questa stagione, avrà contribuito a 561 rappresentazioni pubbliche. «Ad ogni rappresentazione fanno una crocetta sul nostro nome; è per il pagamento. Ognuno riceve 15 franchi, non importa se il ruolo è importante o se si fa la comparsa. Mi sembra chiaro, qui non partecipiamo per i soldi!» È la decima volta che veste i panni di Stauffacher. E anche se l’ultima volta è stato dieci anni fa, non ha bisogno di imparare il testo a memoria, lo sa ancora a menadito. «Tell è una persona reale, anche se le sue vicende hanno delle componenti mitiche. Io sono un patriota. E partecipare a questi «Tellspiele» ha rafforzato ancora di più il mio amore per il paese». swissinfo.ch -
Un’antica leggenda nel nuovo mondo Il ristorante Wilhelm Tell è un’oasi svizzera al centro di Vancouver. Il locale per buongustai è stato aperto quarant’anni fa dall’emigrato svizzero Erwin Döbeli. Ancora oggi il cuoco vizia i suoi clienti con delle specialità svizzere. L’oste è orgoglioso del suo locale, decorato con un’imponente statua di Guglielmo Tell e una serie di fotografie e quadri con dei motivi alpini. Un grosso arazzo ritrae la famosa scena della mela. Alcuni anni fa, il locale club di balestra gli ha chiesto di sponsorizzare un premio per un torneo. Da lì anche lui è diventato un appassionato balestriere. «Durante il servizio militare ero un buon tiratore», afferma, ma la balestra non è un’arma da fuoco. Nel frattempo ha imparato: «Negli ultimi anni, ho vinto sette di otto tornei del nostro club di Vancouver». «Ho scelto il nome del mio ristorante per il rapporto immediato che suscita con la Svizzera», afferma Döbeli. «Ma è incredibile quanti qui pensino che Tell sia inglese…» swissinfo.ch -
Il balestriere contemporaneo Kari Marbach posa con la sua balestra tecnologica sulla «Via cava», lì dove Tell avrebbe ucciso il balivo Gessler. Qui ha l’occasione di dimostrare le proprie capacità colpendo una mela a trenta passi di distanza. Marbach ammette di essere stato ispirato dalla storia di Tell scegliendo questa attività sportiva, 14 anni fa. Ma contemporaneamente afferma che la leggenda non ha nulla a che fare con lo sport odierno. Se oggi la Svizzera avesse bisogno di un eroe con le capacità di Guglielmo Tell, dovrebbe rivolgersi a Marbach. Il 34enne informatico è il campione nazionale in carica della specialità. Ma come si diventa campioni di balestra? Per Marbach è essenzialmente una questione mentale. «Inizio gli allenamenti tre mesi prima di una competizione. Studio ogni possibile mossa», spiega. «Per me è uno sport rilassante che mi premette di evadere dalla quotidianità». swissinfo.ch -
Il macellaio di Buchs Si è scritto molto su Guglielmo Tell, tanto da dimenticare il figlio Walter, quello con la mela sulla testa. Anche oggi, in Svizzera, vive un Walter Tell. swissinfo l’ha scovato a Buchs, una cittadina del canton San Gallo. «È un nome come un altro», afferma il 45enne macellaio. E ammette però di dover tirare fuori spesso i documenti, perché la gente non crede che «Walter Tell» possa essere veramente il suo nome. «Mia madre non ha scelto il nome facendo riferimento alla leggenda. Semplicemente il nome le piaceva». Almeno il nome illustre gli ha già permesso di godere di qualche privilegio. Una volta è stato invitato alla rappresentazione del «Guglielmo Tell» a Interlaken: «Ci hanno regalato i biglietti e abbiamo anche potuto dare una sbirciatina dietro le quinte». Inoltre è stato ingaggiato per uno spot pubblicitario di una birra dedicata all’eroe nazionale. Ha condiviso il set con un altro signore che si chiama Gessler… swissinfo, Dale Bechtel swissinfo.ch
Questo contenuto è stato pubblicato il 26 luglio 2004 - 13:54
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