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NE: attivisti lasciano raffineria Cressier, dopo blocco accesso

La raffineria di petrolio di Cressier NE (archivi). KEYSTONE/LAURENT GILLIERON sda-ats

(Keystone-ATS) Le strade di accesso alla raffineria di petrolio di Cressier, nel canton Neuchâtel, sono state bloccate da attivisti per il clima stamattina presto. Lo ha indicato la polizia, che è sul posto, all’agenzia Keystone-ATS, confermando un informazione di “20 Minuten”.

Secondo il portale svizzero-tedesco, gli attivisti per il clima dell’organizzazione “Debt For Climat” vogliono protestare contro le importazioni di petrolio che vengono lavorate a Cressier e che provengono dallo sfruttamento coloniale.

L’intervento della polizia è tuttora in corso e le forze dell’ordine non hanno voluto fornire altri dettagli, precisando unicamente che gli attivisti hanno installato una struttura in bambù e si sono parzialmente incatenati.

Dopo la chiusura della raffineria di Collombey, quella di Cressier è l’unico impianto in Svizzera che trasforma il petrolio greggio in combustibili. È gestito da Varo Energy. La sua capacità è di circa 68’000 barili al giorno.

Stando ad Avenergy, nuovo nome (dal 2019) di quella che un tempo era l’Unione petrolifera, la maggior parte del petrolio raffinato in Svizzera proviene dal sud del mondo. Circa il 40% del petrolio trattato a Cressier proviene dalla Nigeria, scrivono gli attivisti.

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