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Orban: nostra legge non è contro i gay, non la ritiriamo

"Non abbiamo una legge" conto l'omosessualità in Ungheria. "Abbiamo una legge che difende genitori e bambini", ha affermato il premier ungherese Viktor Orban (in un'immagine d'archivio del primo aprile scorso). KEYSTONE/AP/Laszlo Balogh sda-ats

(Keystone-ATS) “Non abbiamo una legge” conto l’omosessualità in Ungheria. “Abbiamo una legge che difende genitori e bambini. È sempre meglio leggere prima e poi reagire”. Così il premier ungherese, Viktor Orban, arrivando al vertice del Consiglio europeo.

Orban ha detto di aver risposto in questi termini ai leader che lo hanno criticato, ed ha ricordato di aver “lottato per la libertà sotto il regime comunista, anche per i diritti gay”. “Non si tratta di omosessualità”, ha insistito, dicendosi disponibile al confronto. Ma non ritirerà la legge, “già approvata e in vigore”.

Il premier del Lussemburgo, Xavier Bettel, rispondendo ai giornalisti al suo arrivo al Consiglio europeo ha invece affermato: “Dirò a Orban che le proposte che ha fatto e le leggi che fa votare sono inaccettabili. L’Europa è un progetto di pace, di tolleranza e di diritti, è triste doverlo ricordare”.

Il primo ministro, promotore di un’iniziativa firmata da 17 leader europei contro le discriminazioni della comunità lesbica, gay, bisessuale, transessuale/transgender e intersessuale (Lgbti) in Europa, ha aggiunto che la scelta di votare alcune leggi appartiene al parlamento nazionale ungherese, ma l’Europa ha “dei valori” e “non è solo denaro e sovvenzioni, ci sono anche diritti e doveri”.

Anche per il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres “nessuna discriminazione può essere accettata in nessuna circostanza ed è inaccettabile nelle nostre società moderne qualunque tipo di discriminazione nei confronti degli Lgbt+” (acronimo per la comunità lesbica, gay, bisessuale, transgender e altre realtà come quella intersessuale).

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