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Panama Papers: Schaeuble cerca appoggio Paesi Ue e G20

(Keystone-ATS) Il piano in dieci punti che il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha elaborato nel fine settimana contro frodi fiscali ed evasione delle tasse può avere successo solo se condiviso dai partner europei e del G-20.

Schaeuble lo presenterà nel prossimo fine settimana a Washington, nel corso degli incontri di primavera del Fondo monetario internazionale, al quale parteciperanno anche i ministri delle Finanze dei Paesi del G-20.

“Ci auguriamo che a Washington si potrà esporre una comune posizione europea”, fanno sapere fonti del ministero delle Finanze a Berlino. A margine degli incontri del Fmi, i titolari delle Finanze del G-20 discuteranno di come combattere in maniera più efficace i paradisi fiscali e “Berlino cerca adesso di conquistare con la propria iniziativa Italia, Francia, Gran Bretagna e Spagna”, scrive l’agenzia di stampa Dpa.

Schaeuble intende, fra l’altro, istituire un registro internazionale anti-riciclaggio che aiuti a scoprire chi si nasconde dietro le società offshore, uniformare liste nere internazionali degli Stati che non cooperano e non rendono pubblici dati sui conti e spingere Panama alla cooperazione, pena bandire a livello internazionale affari particolari che vengono trattati a Panama.

Il piano di Schaeuble respinge invece un divieto generale delle società di comodo.

Un aspetto importante del piano che Schaeuble presenterà a Washington è l’allargamento del numero dei Paesi che dal 2017 parteciperanno all’accordo internazionale sullo scambio automatico delle informazioni fiscali. Al momento gli Stati partecipanti sono 100 e Panama non fa parte dell’elenco così come gli Stati Uniti, dove a fronte di assensi verbali si erge la resistenza del Congresso.

Nel piano di Schauble, il ruolo di controllo e monitoraggio della realizzazione dell’accordo dovrebbe essere assunto dall’Ocse, cui spetterebbe anche un ruolo centrale nella definizione degli standard unitari per le liste nere internazionali degli Stati che non cooperano e non rendono pubblici dati sui conti.

Per quanto riguarda l’auspicato registro internazionale anti-riciclaggio, il piano di Schaeuble prevede che vi abbiano accesso i funzionari del fisco, i giornalisti e le organizzazioni non governative. Un altro punto riguarda il contrasto a banche, imprese e consulenti che consigliano i paradisi fiscali ai propri clienti e l’inasprimento delle sanzioni amministrative per imprese e manager coinvolti in tali affari.

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