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Papa: a Natale farsi strumenti amore di Dio verso gli ultimi

Offriamo noi stessi come strumenti dell'amore misericordioso di Dio verso gli ultimi, ha detto il Papa. KEYSTONE/EPA ANSA/RICCARDO ANTIMIANI sda-ats

(Keystone-ATS) “Siccome gli abitanti delle periferie esistenziali continuano ad essere ancora molti, dobbiamo chiedere al Signore di rinnovare il miracolo del Natale ogni anno, offrendo noi stessi come strumenti del suo amore misericordioso verso gli ultimi”. Lo ha detto il Papa.

“La salvezza è offerta a tutti, ma il Signore manifesta una tenerezza speciale per i più vulnerabili, i più fragili, i più poveri del suo popolo”, ha spiegato papa Francesco nell’omelia della messa in San Pietro per la comunità cattolica filippina di Roma, commentando le letture.

“Altri vulnerabili che meritano uno sguardo d’amore speciale da parte di Dio”, ha elencato il Pontefice, “sono gli oppressi, gli affamati, i prigionieri, i forestieri, gli orfani e le vedove (cfr Sal 145,7-9). Sono gli abitanti delle periferie esistenziali di ieri e di oggi”.

Il Papa ha parlato quindi dei “segni che accompagnano la realizzazione del Regno di Dio”: “non squilli di tromba o trionfi militari, non giudizi e condanne dei peccatori, ma liberazione dal male e annuncio di misericordia e di pace”.

“Ci vogliamo impegnare – ha detto ancora il Pontefice – a manifestare l’amore e la tenerezza di Dio verso tutti, specialmente verso gli ultimi. Siamo chiamati ad essere fermento in una società che spesso non riesce più a gustare la bellezza di Dio e a sperimentare la grazia della sua presenza”.

“Siamo tutti chiamati – ha concluso – a praticare assieme la carità verso gli abitanti delle periferie esistenziali, mettendo a servizio i nostri doni diversi, così da rinnovare i segni della presenza del Regno”.

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