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Pierre Maudet, pronto a rappresentare anche problemi del Ticino

Il candidato ginevrino si dice pronto a rappresentare anche i problemi del Ticino KEYSTONE/SALVATORE DI NOLFI sda-ats

(Keystone-ATS) Sono pronto anche a rappresentare gli interessi del Ticino qualora venissi eletto in Consiglio federale al posto del dimissionario Didier Burkhalter.

Parola del consigliere di stato ginevrino PLR Pierre Maudet, in corsa per un posto in Governo assieme al ticinese Ignazio Cassis e alla vodese Isabelle Moret.

In un’intervista concessa al Tages-Anzeiger e al Bund in edicola oggi, l'”enfant prodige” della politica ginevrina, 39 anni, ha giudicato importante che i Cantoni di frontiera come il suo, ma anche come il Ticino, siano rappresentati nell’Esecutivo viste la particolare sensibilità che hanno sviluppato in relazione alla migrazione e alle questioni economiche.

In merito a questi problemi, tuttavia, Maudet ha soluzioni diverse che non vanno nella direzione scelta dai ticinesi i quali, diversamente dai Ginevrini, hanno infatti votato maggiormente per l’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa.

Stando al ministro della sicurezza e dell’economia di Ginevra, il problema della migrazione in Svizzera non è dovuto alla quantità, bensì agli abusi che genera. A suo avviso, riportano i due quotidiani, lo Stato deve preoccuparsi affinché si agisca contro il dumping salariale e il lavoro nero.

La Svizzera, secondo lui, ha bisogno di immigrati per far funzionare la propria economia e finanziare le assicurazioni sociali. Ciò vale anche per rimpolpare le fila dell’esercito.

Sempre al giornale, Maudet si è detto sorpreso che gli Svizzero-tedeschi – ma il discorso potrebbe essere valido anche per il Ticino, n.d.r – siano preoccupati dal volume degli immigrati visto che in questi cantoni il tasso di disoccupazione è più basso rispetto alla Romandia. Combattere gli abusi significa per Maudet migliorare l’immagine degli immigrati.

Interrogato sui motivi che dovrebbero spingere l’Assemblea federale ad eleggerlo, Maudet ha indicato la sua esperienza in settori chiave come la migrazione, la sicurezza e l’economia accumulata quale consigliere di Stato. Per il “ministro” ginevrino, si tratta di ambiti che interessano di più la politica rispetto, ad esempio, al settore della salute (Ignazio Cassis, medico, è avvertito, n.d.r).

Per Maudet, si parla troppo poco di contenuti e troppo dell’origine o del sesso dei candidati PLR. Pur giudicando condivisibile il desiderio della Svizzera italiana di essere nuovamente rappresentata in Consiglio federale, Maudet si è appellato al gruppo parlamentare PLR – che dovrà decidere i candidati da raccomandare al Parlamento per l’elezione – di guardare oltre il sesso e la provenienza, dal momento che nei prossimi mesi vi saranno altri consiglieri federali che lasceranno il posto.

La strategia del PLR deve essere a lungo termine, secondo Maudet. In vista delle elezioni del 2019, il partito deve a suo parere chiedersi quale immagine vuole dare di sé.

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