“Plan 75”, programma controverso per contrastare l’invecchiamento

(Keystone-ATS) Esce giovedì prossimo nelle sale della Svizzera italiana il film giapponese “Plan 75” di Chie Hayakawa. Nella pellicola l’invecchiamento della popolazione in Giappone viene frenato attraverso un programma governativo che incita gli anziani ad optare per l’eutanasia.
Il film si apre dapprima con una scena sfocata accompagnata da musica classica. I colori e le forme si fanno poi più chiari delineando un’immagine che non lascia presagire nulla di buono: stampelle, ciabatte e una carrozzella a terra.
Spunta poi un giovane uomo con un fucile, poco dopo tutto diventa più chiaro quando, prima di suicidarsi, legge la sua lettera e ammette di aver compiuto un atto contro “il surplus di anziani che rappresenta un fardello per l’economia e un’enorme prezzo da pagare per la giovane generazione”.
Programma controverso
Il governo giapponese, indirettamente fa un po’ lo stesso che il giovane killer, con il fittizio programma governativo “Plan 75” che per fare fronte all’invecchiamento della popolazione incita le persone anziane, dai 75 anni in su, a ricorrere all’eutanasia.
Per far ciò si avvale di impiegati gentili e amabili. “Rendendo la gente educata e gentile, voglio che somiglino più a persone che smettono di pensare e che accettano tutto ciò che il governo decide”, si legge in un’intervista alla regista Chie Hayakawa, citata nel dossier stampa.
La controversia del programma si fa ancora più cupa quando si scopre che “Plan 75” è legato ad un’impresa che ricicla i corpi delle persone anziane. In questo modo la regista ha voluto “rappresentare l’insulto alla dignità umana e il disprezzo della vita”, prosegue la nota. Il concetto centrale del programma sta nel fatto che la produttività è la cosa più importante, dice ancora Hayakawa.
Grande umanità
Nel film la regista segue la vita di tre persone, Michiko (Chieko Baisho), un’anziana signora indipendente, Maria (Stefanie Arianne Akashi), una badante filippina, e Hiromu (Hayato Isomura), un giovane impiegato del “Plan 75”.
Michiko nonostante sia in salute e indipendente, è costretta a lavorare per vivere, come accade a molti anziani in Giappone. Quando però il suo contratto lavorativo volge al termine e riceve una notifica di sfratto, non riuscendo a trovare un’altra soluzione si rivolge al “Plan 75”.
Maria invece si trova in Giappone per guadagnare i soldi necessari per poter permettersi le cure necessarie per la figlia malata, rimasta nelle Filippine con il padre. Per un salario maggiore deciderà anche lei di lavorare, inizialmente a sua insaputa, per “Plan 75”. Hiromu rimette in questione il programma governativo quando l’anziano zio, ritrovato per caso, decide di iscriversi.
I personaggi, faranno poi prova nel corso del film, di una grande umanità, opponendosi al controverso programma governativo.
Pluripremiato
Il film si è aggiudicato ben tre premi al Festival International du Film de Fribourg (FIFF), Grand Prix, premio della critica e Comundo Youth Jury Award lo scorso mese di marzo, dove è stato mostrato in prima svizzera.
“Plan 75” è inoltre stato selezionato dal Giappone per la corsa all’Oscar del miglior film straniero. La pellicola ha ricevuto anche una Menzione speciale Caméra d’Or al Festival di Cannes 2022.
Si tratta del primo lungometraggio per Hayakawa. La versione corta di “Plan 75” ha aperto l’antologia “Ten Years Japan” (2018), che racchiude cinque cortometraggi su questioni sociali nel Giappone di domani.