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Marc Furrer getta la spugna

Marc Furrer non ha ottenuto abbastanza sostegni per acedere alla segreteria centrale dell'UIT Keystone

Marc Furrer non sarà il prossimo segretario generale dell'Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT). Lo svizzero ha rinunciato giovedì, dopo due scrutinii.

Il presidente della Commissione della comunicazione non ha ricevuto abbastanza sostegno e si è classificato solo in quarta posizione.

È cominciato giovedì l’iter per l’elezione del nuovo segretario generale dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni, che ha sede a Ginevra.

Il candidato svizzero, Marc Furrer, ha deciso di ritirarsi dalla corsa dopo che il suo nome è finito all’ultimo posto dopo due turni di scrutinio.

Solettese, 55 anni, Furrer è presidente della Commissione della comunicazione (ComCom) ed ex capo della delegazione svizzera al vertice mondiale sulla società dell’informazione.

Furrer sorpreso

«Furrer è stato sorpreso dallo scarso risultato, visto che si era candidato su richiesta di alcuni paesi africani e europei. Il gioco delle alleanze gli è stato sfavorevole», ha spiegato il portavoce dell’Ufficio federale della comunicazione, Roberto Rivola.

Il fatto che la Svizzera non faccia parte di un gruppo importante di paesi ha sfavorito il suo candidato, ritiene Rivola. I paesi dell’Unione europea hanno infatti votato per il suo concorrente tedesco Matthias Kurth, mentre tutti i voti dei paesi africani sono andati al rappresentante del Mali Hamadoun Touré.

«La Svizzera si trova in una posizione molto difficile, perché è sola», ha dichiarato a swissinfo anche l’ex ministro svizzero Adolf Ogi, che si è recato in Turchia per sostenere la candidatura svizzera.

«In più, poiché Ginevra è la sede europea delle Nazioni Unite, alcuni paesi ritengono che la Svizzera goda già di sufficienti vantaggi. Anche questo è un ostacolo per le candidature svizzere», ha aggiunto Ogi, che oggi è Consigliere speciale per lo sport al servizio dello sviluppo e della pace dell’ONU. «In terzo luogo, il ruolo di mediatrice della Svizzera ha perso d’importanza negli ultimi dieci anni».

Sei candidati

Sei candidati si contendevano la successione del giapponese Yoshio Utsumi, giunto al termine di otto anni di mandato. In finale sono rimasti il candidato del Mali e quello della Germania. Il voto decisivo si terrà venerdì.

«Non dobbiamo pensare che noi svizzeri siamo per forza i migliori. Anche gli altri candidati sono generalmente molto qualificati», ha detto ancora Ogi. «Nel caso di Marc Furrer, ho tuttavia l’impressione che fosse il miglior candidato. Alla fine sono per le considerazioni politiche e le manovre che determinano la scelta del vincitore».

Pochi giorni fa un altro candidato svizzero alla direzione di un’agenzia delle Nazioni Unite, il direttore della Direzione dello sviluppo e della cooperazione Walter Fust, aveva dovuto rinunciare all’ambizione di guidare il Programma alimentare mondiale.

swissinfo e agenzie

La 17esima conferenza dei paesi membri dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT) ha aperto i battenti il 6 novembre a Antalya, in Turchia.

Organizzata ogni quattro anni, la conferenza riunisce circa 2000 delegati oltre 150 paesi.

Le delegazioni devono discutere fino al 24 novembre vari progetti di riforma, del budget e del funzionamento dell’organizzazione.

Dal 1988 al 1992 Marc Furrer ha svolto le funzioni di consigliere di Adolf Ogi, allora responsabile del Dipartimento federale delle comunicazioni.

Dal 1992 al 2005 il solettese ha diretto l’Ufficio federale delle comunicazioni.

Nel 2005 è stato nominato presidente della Commissione federale delle comunicazioni.

Furrer ha assunto inoltre l’incarico di segretario di Stato per i lavori di preparazione del Vertice mondiale della società dell’informazione, tenuto nel 2003 a Ginevra. Nel 2005 ha diretto la delegazione svizzera alla seconda fase del vertice, svoltasi a Tunisi.

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