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Polonia: protesta contro vescovo che definisce i gay “peste”

"Dimissioni subito" dell'arcivescovo di Cracovia, monsignor Marek Jedraszewski, sono state invocate oggi: nell'omelia tenuta il primo agosto l'alto prelato aveva definito gli omosessuali e transgender una "peste arcobaleno" che segue quella "rossa" dei bolscevichi. KEYSTONE/AP/CZAREK SOKOLOWSKI sda-ats

(Keystone-ATS) “Dimissioni subito” dell’arcivescovo di Cracovia, monsignor Marek Jedraszewski, sono state invocate sotto la sede della Nunziatura vaticana a Varsavia da manifestanti indignati per le sue affermazioni sugli omosessuali.

In un’omelia tenuta il primo agosto l’alto prelato aveva definito gli omosessuali e transgender una “peste arcobaleno” che segue quella “rossa” dei bolscevichi.

La protesta, la prima del genere davanti alla rappresentanza vaticana, ha riunito un centinaio di persone, giovani ed anziani, ed è stata molto seguita attraverso Facebook, altre reti sociali e da media.

“Le parole dell’arcivescovo mi hanno offeso”, ha detto al quotidiano Gazeta Wyborcza un esponente della comunità Lgbt, Grzegorz Rokicki. “Jedraszewski, è ora di iniziare la penitenza”, ha ironizzato uno striscione. “Da uomo e da cristiano vorrei esortare l’arcivescovo: non si difende l’uomo chiamandolo ‘la peste'”, ha detto Ignacy Dudkiewicz, caporedattore della rivista cristiana Kontakt, uno degli organizzatori della protesta.

A Jedraszewski, nominato nel 2017 dal Papa quale successore del cardinale Stanislaw Dziwisz nella sede di Cracovia, nella manifestazione è stato ricordato il sostegno da lui offerto a un ex arcivescovo di Poznan, Juliusz Paetz, che nel 2002 si era dimesso dopo accuse di molestie mossegli da parte di persone del clero.

Il gesuita Dariusz Kowalczyk ha peraltro convocato per sabato prossimo a Cracovia “una riunione di preghiera” a sostegno di Jedraszewski e in difesa della Polonia minacciata, anche a suo dire, dalla “peste arcobaleno”.

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