Polonia: presidente Duda respinge riforma giustizia

(Keystone-ATS) Il presidente polacco Andrzej Duda ha deciso di non firmare le leggi sulla Corte Suprema e sul Consiglio nazionale della magistratura che mettevano a rischio l’autonomia dei giudici polacchi, rimandandole in parlamento.
Lo ha detto lo stesso Duda in una conferenza stampa a Varsavia.
Duda ha spiegato che il suo ufficio non è stato consultato prima dell’approvazione in aula e contestando anche che, secondo le nuove leggi, i giudici dovrebbero essere indicati dal ministro della giustizia, che copre già la carica di procuratore generale.
Duda, durante la conferenza stampa, ha precisato che il suo ufficio preparerà un nuovo progetto di legge in due mesi.
Le due controverse leggi, che hanno provocato proteste sia in Polonia che a livello europeo per le limitazioni all’autonomia dei giudici, erano state approvate la settimana scorsa dal parlamento dominato dal partito al potere di Jaroslaw Kaczynski.
Reazioni contrapposte
Reazioni contrapposte sul fronte politico al veto del presidente polacco.
L’opposizione ha sottolineato che la decisione del presidente di rimandare al parlamento due delle tre leggi che eliminavano l’autonomia della magistratura è “il passo verso la giusta direzione”.
Al contrario, il partito (Pis) di Jaroslaw Kaczynski, al governo da due anni in Polonia, non nasconde che è stato sorpreso dalla sua decisione. Jacek Sasin ha affermato che la decisione odierna potrebbe “rimandare per tanto tempo tale riforma”.
“La decisione del presidente è il segno di riconoscimento per tanta gente che da diversi giorni ha protestato chiedendo il veto”, ha detto Kamila Gasiuk Pihowicz (partito Nowoczesna). Quest’ultima ha fatto appello al capo dello Stato perché organizzi una ‘tavola rotonda’ con i rappresentanti di diverse organizzazioni di avvocati e giudici per riflettere insieme sulle riforme necessarie per rendere più snella la magistratura polacca.