Profughi: politici borghesi tedeschi per controlli con Svizzera
(Keystone-ATS) In seguito al crescente numero di cosiddette entrate illegali dalla Svizzera, nella Germania meridionale si moltiplicano le richieste di politici della Cdu e della Csu a favore di controlli alla frontiera elvetico-tedesca.
“Se il numero di migranti che attraversano il Mediterraneo dovesse continuare a crescere, non potremo fare a meno di introdurre controlli anche al confine tedesco-svizzero”, ha detto al settimanale Spiegel Armin Schuster, specialista di politica di sicurezza dell’Unione cristiano-democratica (Cdu), il partito della cancelliera Angela Merkel.
La polizia federale tedesca nel primo trimestre dell’anno ha censito 1880 entrate illegali, riferisce il giornale nella sua ultima edizione. La cifra è più di tre volte superiore a quella dei primi tre mesi del 2016.
Secondo il ministero degli interni del Baden-Württemberg, il numero degli ingressi illegali nel primo trimestre è quasi triplicato, passando da 307 a 914.
Stephan Mayer, portavoce della politica di sicurezza dell’Unione cristiano-sociale (Csu) – il partito bavarese fratello della Cdu – dal canto suo chiede che “ad entrambe le frontiere, in Baviera e nel Baden-Württemberg (i due Länder tedeschi che confinano con la Confederazione), si proceda a controlli capillari. Se necessario anche in modo autonomo, senza il benestare dell’Ue”.
Due settimane or sono il Baden-Württemberg aveva indicato che si stava preparando in via preventiva all’eventuale introduzione di controlli alla frontiera tra Germania e Svizzera, nel caso in cui gli arrivi di profughi in Italia fossero aumentati.