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Terrorismo e criminalità economica nel mirino del MPC nel 2016

Il procuratore generale della Confederazione Michael Lauber durante la conferenza stampa odierna. KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) La lotta al terrorismo di stampo jihadista e vasti procedimenti nell’ambito della criminalità economica hanno occupato nel 2016 buona parte delle energie del Ministero pubblico della Confederazione (MPC).

Stando al rapporto reso noto oggi, il MPC ha promosso 17 accuse, di cui 3 con rito abbreviato. Ha emesso inoltre 1094 decreti d’accusa, ossia il 50% in più rispetto al 2015 (580). Il numero delle inchieste penali pendenti alla fine dell’anno scorso è rimasto stabile (441).

Per quanto attiene al terrorismo, all’inizio del 2016 il Tribunale penale federale (TPF) ha condannato tre cittadini iracheni, tra gli altri, per partecipazione o sostegno a un’organizzazione criminale e per varie infrazioni alla Legge sugli stranieri. Il MPC li accusava di avere svolto i preparativi di un attacco terroristico in Europa.

In un altro procedimento, un cittadino elvetico di 25 anni è stato dichiarato colpevole di aver violato la legge federale che vieta il sostegno ai gruppi “al-Qaïda” e “Stato islamico”, nonché alle organizzazioni associate. Il condannato, arrestato mentre era in partenza all’aeroporto di Zurigo, intendeva recarsi in Siria nell’area dei combattimenti.

In relazione alla criminalità di stampo economico, anche nel 2016 gli inquirenti hanno avuto a che fare con procedimenti complessi, tutt’ora in corso, tra cui il caso di corruzione “Petrobras/Odebrecht” (Brasile) e la vicenda del fondo malese “1MDB” che ha visto coinvolta anche la BSI.

Nel caso del finanziere Dieter Behring, il Tribunale penale federale ha confermato le decisioni del MPC e condannato l’imputato per truffa per mestiere a una pena detentiva di 5 anni e mezzo. Ma probabilmente non è stata detta la parola fine nel procedimento durato 12 anni: Behring ha infatti annunciato l’intenzione di ricorrere.

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