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‘Reporter saudita fatto a pezzi’. Trump, Riad spieghi

La residenza del console di Arabia saudita a Istanbul KEYSTONE/AP/LEFTERIS PITARAKIS sda-ats

(Keystone-ATS) Fatto a pezzi con una motosega nel consolato saudita a Istanbul, “come nel film Pulp Fiction”. Il giallo della scomparsa del giornalista dissidente Jamal Khashoggi rischia di trasformarsi in un horror.

L’agghiacciante accusa degli investigatori turchi, rivelata al New York Times, addensa ombre sempre più pesanti sul principe ereditario Mohammed bin Salman. Ci sarebbero stati almeno tre membri della sua guardia privata d’élite nel commando inviato da Riad per ‘occuparsi’ del reporter, che dalle colonne del Washington Post ne sferzava le ambizioni di ascesa al trono dei Saud.

Un intrigo sempre più fitto, in cui anche Donald Trump appare sotto pressione. Il presidente americano ha fatto sapere di aver chiesto spiegazioni direttamente a Riad, che finora ha respinto ogni accusa.

“È una situazione molto brutta, che prendiamo seriamente, penso che andremo in fondo”, ha spiegato il tycoon, annunciando di aver invitato alla Casa Bianca la fidanzata turca del reporter, Hatice Cengiz, che dalle colonne del Washington Post gli aveva rivolto un disperato appello a “far luce” sulla vicenda.

Gli Stati Uniti, dove Khashoggi si era auto-esiliato per continuare a denunciare la stretta di bin Salman, si sono anche detti pronti a inviare a Istanbul un team di investigatori dell’Fbi, ma solo se lo chiederanno i sauditi.

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