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“Super-batteri” nell’intestino di chi visita l’India

Superbatteri nell'intestino in chi torna dall'India KEYSTONE/EPA/FAROOQ KHAN sda-ats

(Keystone-ATS) Molte persone che visitano l’India rientrano in Svizzera con batteri resistenti agli antibiotici nell’intestino. È quanto emerge da uno studio pubblicato oggi dall’università di Berna.

Gli autori hanno esaminato le feci di 38 confederati prima e dopo un viaggio. Il 76% è tornato con batteri resistenti agli attuali antibiotici. Il 39% di essi soffriva di dissenteria e ulteriori sintomi.

La cosa più grave è che nell’11% di tutti i viaggiatori presi in considerazione sono stati riscontrati ceppi batterici resistenti anche all’antibiotico colistina, l’unico che può per ora essere impiegato contro batteri multi-resistenti. Uno di questi ceppi è il cosiddetto gene mcr-1, che favorisce e diffonde in altri germi intestinali la resistenza alla colistina, sia nell’uomo che negli animali. Analisi molecolari hanno dimostrato che il contagio dei viaggiatori è avvenuto nell’ambiente circostante o attraverso la catena alimentare in India.

Secondo i microbiologi del team di Andrea Endimiani dell’Istituto per malattie infettive dell’università di Berna il contagio con batteri resistenti alla colistina deve essere sorvegliato attentamente. Si tratta di evitare la diffusione in Svizzera di germi non trattabili.

Lo scorso novembre, la direttrice generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Margaret Chan, ha definito l’aumento della resistenza agli antibiotici una “crisi sanitaria globale”. Nel mondo muoio annualmente 700’000 persone per l’antibiotico-resistenza, secondo i dati dell’OMS.

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