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100 miliardi all’anno per la politica climatica dei Paesi poveri

(Keystone-ATS) I ministri dei 18 Paesi donatori – tra cui la Svizzera – riuniti a Parigi ieri e oggi, sono decisi a rispettare il proprio impegno a mobilitare annualmente 100 miliardi di dollari per finanziare la politica climatica dei Paesi in via di sviluppo.

L’incontro è stato copresieduto dalla consigliera federale Doris Leuthard e da Caroline Atkinson, collaboratrice diretta del presidente degli Stati Uniti Barack Obama per le questioni climatiche.

In una dichiarazione comune, i ministri hanno riaffermato la propria determinazione a investire annualmente, a partire dal 2020, 100 miliardi di dollari di fondi pubblici e privati per sostenere la riduzione delle emissioni e l’adeguamento delle misure nei Paesi in via di sviluppo.

I ministri hanno annunciato di voler proseguire i lavori volti a migliorare la disponibilità di dati e la metodologia per misurare i fondi mobilitati a favore del clima. I dati attualmente disponibili non forniscono un quadro completo dei contributi.

Nell’ambito della riunione parigina Doris Leuthard ha sottolineato il ruolo fondamentale degli investimenti privati per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. È necessario – ha detto – mettere in campo strumenti che consentano di rendere conto dei finanziamenti reali provenienti dagli Stati e dal settore privato, di disporre di un quadro generale dei progressi realizzati e di comparare i diversi contributi.

I Paesi donatori riuniti a Parigi sono: Germania, Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Stati Uniti, Francia, Italia, Giappone, Lussemburgo, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Regno Unito, Svezia, Svizzera nonché l’Unione europea.

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