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20’000 firme per abiti da lavoro da commercio equo

(Keystone-ATS) Le organizzazioni non governative chiedono che divise e abiti da lavoro dei dipendenti di Confederazione, cantoni e comuni vengano prodotti in condizioni socialmente sostenibili. Una petizione consegnata oggi al Parlamento federale e firmata da oltre 20’000 persone esige che vengano introdotte regole precise in questo senso nella revisione della legge sugli appalti.

Le firme sono state raccolte in soli tre mesi, ha precisato la Dichiarazione di Berna in un comunicato. L’azione è sostenuta anche da Sacrificio quaresimale, Helvetas, Max Havelaar, Solidar Suisse, Pane per tutti e Swiss Fair Trade. Le ONG chiedono di includere nella legge i principi di responsabilità e meccanismi di controllo per le merci destinate al settore pubblico.

La scorsa settimana era già stata depositata in Parlamento una mozione per obbligare l’esercito svizzero a un maggiore controllo riguardo alle condizioni di produzione delle uniformi. Armasuisse, il centro del Dipartimento delle difesa competente per gli acquisti, ordina ogni anno da 50 a 60 milioni di franchi di abiti e tessili senza effettuare controlli sufficienti sulle condizioni di produzione, ricorda la Dichiarazione di Berna. La scorsa settimana la “SonntagsZeitung” ha rivelato che le uniformi della protezione civile svizzera vengono prodotte nelle bidonville indiane.

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