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20 mila “rossi” in piazza a Bangkok, elezioni vicine

(Keystone-ATS) Almeno 20 mila “camicie rosse” antigovernative thailandesi sono tornate oggi in piazza a Bangkok, a un anno esatto di distanza dall’inizio delle manifestazioni che nel maggio scorso furono represse militarmente.

Il movimento popolare, sostenitore dell’ex premier in autoesilio Thaksin Shinawatra, ha annunciato di voler continuare le ormai periodiche proteste finché non saranno indette elezioni anticipate, che il primo ministro Abhisit Vejjajiva fa capire arriveranno entro luglio.

I “rossi”, che raccolgono consensi in particolare tra le classi medio-basse e nelle zone rurali del nord-est, stanno tuttora occupando la zona attorno al Democracy Monument, dove il 10 aprile 2010 scontri con l’esercito causarono 25 morti. Alla manifestazione, che dovrebbe continuare fino a oltre mezzanotte, ci si attende l’intervento sul palco anche dei sette leader liberati su cauzione due settimane fa, dopo otto mesi di reclusione con l’accusa di terrorismo.

Ieri, il premier Abhisit – che già si era impegnato ad andare a elezioni entro giugno – ha dichiarato di voler sciogliere il Parlamento a inizio maggio, rispettando quindi i tempi già annunciati. Il voto costituirebbe la prima verifica dei consensi per Abhisit, salito al potere nel 2008 grazie a un ribaltone parlamentare, dopo un colpo di stato contro Thaksin e lo scioglimento per via giudiziaria di due governi a lui fedeli. Mentre i sondaggi prevedono un testa a testa tra la coalizione di governo e il partito Puea Thai, che raccoglie i seguaci di Thaksin, è probabile che neanche le elezioni possano portare stabilità nel Paese. Con l’anziano re Bhumibol in ospedale dal settembre 2009 e vittima di un progressivo indebolimento, molti analisti credono che l’influente esercito sia pronto a tutto pur di scongiurare l’eventualità di un ritorno di Thaksin – condannato in contumacia per corruzione – in patria, che si potrebbe concretizzare nel caso di una vittoria elettorale dei “rossi”

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