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400 anni dopo Brexit riaccende ‘guerra’ di Gibilterra

Una delle bertucce che abitano Gibilterra e la sua celebre Rocca. KEYSTONE/AP/DANIEL OCHOA DE OLZA sda-ats

(Keystone-ATS) Come in molti divorzi quando si comincia a parlare della divisione di figli e beni anche nella Brexit iniziano a volare piatti e coltelli su Gibilterra, patata bollente fra Londra e Madrid dal trattato di Utrecht del 1712.

Una mina vagante – pezzo di Inghilterra di 6,7 km2 rivendicato da Madrid sulla punta sud della Spagna – che l’adesione dei due Paesi all’Ue aveva neutralizzato. Ora il vaso di Pandora si riapre. E da Londra arrivano perfino ipotesi di guerra, paralleli con quella delle Malvine.

La Brexit rischia di avere un effetto boomerang per l’Inghilterra sul contenzioso, ‘dimenticato’ dalla premier Theresa May nella lettera di divorzio inviata mercoledì a Bruxelles. La risposta del presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha avuto l’effetto di un “terremoto” a Londra scrive El Pais. Gibilterra, ha chiarito Tusk, è fra le linee rosse del negoziato: Madrid – che vuole la ‘co-sovranità’ sul territorio inglese – avrà in pratica un diritto di veto sull’applicazione degli accordi di divorzio alla Rocca.

Logicamente l’Unione appoggerà chi sarà rimasto. Un richiamo alle dure realtà del divorzio che ha provocato l’ira britannica. Il premier di Gibilterra Fabian Picardo ha accusato la Spagna di comportarsi come “un bullo” per imporre la co-sovranità e Tusk di comportarsi come “un marito cornuto”. May ha giurato che non cederà “mai” la sovranità, il ministro degli esteri Boris Johnson ha promesso un appoggio “granitico” ai compatrioti della Rocca.

L’ex leader Tory Michael Heseltine si è appellato alla guerra scatenata da Margaret Thatcher in difesa delle Malvine 35 anni fa affermando che anche May deve essere pronta a combattere per Gibilterra. Un altro dirigente conservatore, Norman Tebbit, ha proposto di stoppare Madrid su Gibilterra appoggiando l’indipendenza della Catalogna: la Spagna “gioca con il fuoco” ha avvertito. Convinta di avere il coltello dalla parte del manico, Madrid per ora si è limitata a ribattere con il ministro degli esteri Alfonso Dastis che “qualcuno a Londra sta perdendo i nervi”.

La guerra delle parole fra i due futuri ex-soci evidenzia i rischi che la Brexit provochi nuove fiammate di nazionalismo. E in mezzo ci sono i 30mila abitanti della Rocca – al 90% per il ‘no’ al referendum – che dipendono per quasi tutto dalla frontiera ora aperta con la Spagna. Ma che fra due anni potrebbe chiudersi, strangolando Gibilterra.

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