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Accordi economici per prosperità Svizzera, anche con la Russia

(Keystone-ATS) Commercio Svizzera considera la prosperità e la stabilità della Confederazione in pericolo a causa della situazione internazionale. Per evitare foschi scenari, l’organizzazione chiede la ripresa di negoziati per il libero scambio con gli Stati Uniti e nuove intese dello stesso genere, anche con la Russia. L’associazione si è espressa anche sulle prossime votazioni federali, respingendo l’iniziativa dell’associazione Ecopop.

Il commercio internazionale è importante per la prosperità della Confederazione, ha dichiarato il direttore di Commercio Svizzera, Kaspar Engeli, oggi in conferenza stampa a Zurigo. L’evoluzione negativa della situazione internazionale influisce sul commercio, attività fondamentale per la Svizzera. Basti pensare che circa 680’000 persone lavorano in questo settore.

Un aumento degli accordi di libero scambio aumenterebbe la presenza della Svizzera nel mondo, migliorando la situazione. Non solo bisogna riprendere i negoziati con gli Stati Uniti, ma bisogna trattare anche con Russia, Brasile, India, Indonesia, Vietnam e Malesia. Per quel che riguarda l’Europa, gli accordi bilaterali devono esser corretti tenendo conto dei cambiamenti legislativi europei ed elvetici, sostiene l’organizzazione.

Negoziati con Mosca potrebbero anche aprire le porte a trattative per la promozione della pace. Jean-Marc Probst, presidente di Commercio Svizzera, ampissima associazione di categoria, sostiene che le sanzioni contro la Russia verrebbero valutate positivamente dal presidente Vladimir Putin, in quanto potenzialmente positive per l’economia. Alcuni settori, come automobili o macchinari, funzionano solo grazie all’importazione, mentre con la situazione attuale i russi potrebbero investire di nuovo a casa loro.

“Il potenziale della Russia in quanto partner commerciale della Svizzera è lontano dall’essere esaurito. L’accordo di libero scambio con Russia, Bielorussia e Kazakistan, già in trattative avanzate in passato, è congelato. Ci dispiaciamo di questo fatto, poiché l’entrata in vigore darebbe slancio al commercio e agli investimenti”, ha aggiunto Probst.

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