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Acquisti pubblici: giro di vite di fronte a rischi corruzione

(Keystone-ATS) La Confederazione deve migliorare le sue procedure di acquisto e aumentare i controlli. Scioccata dall’ampiezza dei rischi di corruzione, la Delegazione delle finanze (DelFin) del Parlamento invita il Consiglio federale a prendere provvedimenti.

Diverse vicende, presso la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) o l’Amministrazione federale delle contribuzioni, sono salite alla ribalta della cronaca in questi ultimi mesi. “La DelFin ritiene che non si tratti solo di spiacevoli casi isolati”, si legge in una nota odierna.

Talune unità dell’amministrazione non si sono attenute alle disposizioni in materia di acquisti pubblici. “Si tratta di un fenomeno inaccettabile”, scrive la Delegazione, la quale propone pure una serie di piste per uscire da questa difficile situazione.

A suo avviso, per reagire alle irregolarità rilevate, non occorre una regolamentazione eccessiva, poiché si corre il rischio di “giuridicizzare” la procedura e comprometterne l’efficienza economica. La DelFin invita pertanto il Consiglio federale a valutare con quali misure giuridiche e organizzative sia possibile impostare e svolgere in modo più efficace dal profilo economico le procedure di acquisto della Confederazione, senza rimettere in discussione le regole vincolanti dell’Accordo sugli appalti pubblici dell’Organizzazione mondiale del commercio.

Inoltre, le unità dell’Amministrazione non dovrebbero più poter effettuare acquisti senza disporre della necessaria delega. La regolamentazione deve essere più chiara. I servizi centrali devono poter fissare delle condizioni per il conferimento di una delega e realizzare regolarmente dei controlli.

Dal canto suo, il Consiglio federale deve essere informato su tutti i problemi constatati: non deve più succedere, come avviene oggi, che il governo sia all’oscuro di talune segnalazioni, ha osservato la Delegazione. Il Consiglio federale è quindi invitato a formulare all’attenzione dei dipartimenti raccomandazioni e misure vincolanti ed accertarne l’attuazione mediante un sistema di controllo centrale.

Infine, la DelFin ribadisce le raccomandazioni fatte nel suo Rapporto 2013: occorre sanzionare i fornitori che non si attengono alle condizioni negoziate, pubblicare i contratti con un valore superiore a 50’000 franchi, nonché accordare al Controllo federale delle finanze la competenza di sorvegliare i prezzi riguardanti le aggiudicazioni effettuate in situazioni di monopolio. Il governo sta esaminando attualmente queste proposte in vista della revisione della legge che dovrebbe essere posta in consultazione nel mese di novembre.

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