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Aereo abbattuto: rimpallo accuse tra Kiev a Mosca

(Keystone-ATS) È proseguito anche oggi il rimpallo delle accuse sulla responsabilità del disastro aereo nei cieli dell’Ucraina orientale, costato la vita a 298 persone. Il governo ucraino ha chiamato ancora in causa i filorussi che starebbero “distruggendo le prove” sul luogo del disastro, mentre Mosca ha adombrato che siano stati missili ucraini a colpire il boeing. Sul terreno, gli ispettori internazionali faticano ad accedere alla zona, che è controllata dai ribelli.

A due giorni dall’abbattimento del volo della Malaysia Airlines, i primi esperti stranieri sono arrivati sul posto. ma l’accoglienza degli uomini armati che si trovano nella zona si è presentata subito ostile.

Il team dell’Osce ha riferito di essere rimasto sul posto poco più di un’ora prima di essere stato costretto ad andarsene dai filorussi, che secondo Kiev starebbero facendo di tutto per ostacolare le indagini.

In particolare, cercando di distruggere, “con il sostegno della Russia, le prove del loro crimine internazionale”, trasportando i resti dell’aereo in Russia e portando i corpi delle vittime all’obitorio di Donetsk.

I ribelli hanno replicato sostenendo che Kiev lavora invece per “sabotare le indagini” e chiesto agli esperti stranieri di arrivare sul posto il “prima possibile” per ragioni umanitarie.

Sulla Russia, sponsor dei separatisti, cresce intanto la pressione internazionale. Il premier olandese Mark Rutte (il suo Paese detiene il macabro record di vittime, 192), nel corso di una telefonata “molto accesa” ha chiesto a Vladimir Putin di “prendersi le sue responsabilità” per facilitare l’accesso degli ispettori nella zona, mentre Londra lo ha accusato di non fornire “sostegno sufficiente”.

Il leader del Cremlino ha provato ad uscire dall’angolo concordando con la cancelliera tedesca Angela Merkel la rapida creazione di una commissione d’inchiesta indipendente guidata dall’Onu, mentre sulla linea telefonica Mosca-Washington il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ed il collega americano John Kerry hanno assicurato che Russia e Usa useranno la loro influenza per porre fine al conflitto ucraino.

Prove di dialogo quanto mai aleatorie, perché da Kiev il presidente Petro Poroshenko ha annunciato che chiederà alla comunità internazionale di inserire i separatisti di Donetsk e Lugansk nelle liste delle organizzazioni terroristiche.

Proprio sul fronte delle indagini, il governo malese non ha confermato il ritrovamento della scatola nera, e da parte loro i filorussi hanno smentito di averla presa in consegna, come era sembrato in precedenza.

Su di loro, tuttavia, pesano i sospetti più forti sulle responsabilità dell’accaduto, dopo che gli americani hanno reso noto di aver accertato che il missile è partito da una zona controllata dai ribelli.

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