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Afghanistan, almeno 29 morti in un attacco dell’Isis

L'Isis torna a colpire in Afghanistan. KEYSTONE/AP/Rahmat Gul sda-ats

(Keystone-ATS) Sono almeno 29 le vittime di un attacco a Kabul durante la cerimonia di commemorazione per la morte del leader della minoranza Hazara Abdul Ali Mazari che fu ucciso dai talebani nel 1995. I feriti sono oltre 60, secondo il ministero dell’Interno afghano.

I due assalitori, che hanno aperto il fuoco contro la folla con armi automatiche, sono stati uccisi.

Si tratta del primo attacco del genere nella capitale dopo la firma, il 29 febbraio in Qatar, dello storico accordo tra Stati Uniti e talebani che prevede il ritiro di tutte le forze straniere dal Paese entro 14 mesi. E mostra quanto l’Afghanistan sia in una situazione di insicurezza ancora molto grave. I talebani hanno subito negato di aver organizzato l’attentato che poche ore più tardi è stato rivendicato dall’Isis, nemico giurato degli sciiti. Gli Hazara sono una comunità sciita in un Paese largamente sunnita e già l’anno scorso furono sparati colpi di mortaio contro i partecipanti a una analoga cerimonia. Fu sempre l’Isis a rivendicare l’attentato nel quale rimasero uccise 11 persone.

Alla cerimonia erano presenti molti membri dell’élite politica afghana tra i quali il capo dell’esecutivo Abdullah Abdullah, l’ex presidente Hamid Karzai e l’ex primo ministro Salahuddin Rabbani. Tutti hanno lasciato la località dell’attacco senza problemi. “E’ un crimine contro l’umanità” ha denunciato il presidente Ashraf Ghani mentre si avvicina il 10 marzo, data in cui è previsto a Oslo un incontro interafghano. Un appuntamento che si preannuncia complicato: Ghani infatti rigetta uno dei principali punti dell’accordo siglato in Qatar, la liberazione di 5.000 prigionieri talebani in cambio di quella di un migliaio di membri delle forze afghane.

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