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Afghanistan: assalto Talebani hotel vicino Kabul, almeno 23 morti

(Keystone-ATS) Un commando di talebani, quasi certamente della rete Haqqani, ha attaccato giovedì notte un hotel-ristorante sul bordo di un lago vicino a Kabul, ha preso in ostaggio 40 persone e ha combattuto con le forze di sicurezza per oltre 12 ore. Bilancio: almeno 23 morti.

Pur se non coincidono perfettamente, i bilanci della polizia di Kabul e del ministero dell’Interno hanno indicato che le vittime sono 14 o 15 civili, a cui si devono aggiungere tre guardie private del ristorante, un agente di polizia e cinque (ma c’è anche chi dice sette) talebani.

Gli insorti sono entrati in azione prima della mezzanotte, investendo con armi pesanti e bombe a mano l’Hotel Spozhmai, a mezz’ora d’auto dalla capitale in aperta campagna sul lago di Qargha – considerato uno dei luoghi di escursione e picnic più gettonati dalla classe media cittadina – dove era in corso una festa. Nonostante il tentativo di contrasto dei ridotti servizi di sicurezza presenti sul posto, i talebani sono riusciti a penetrare nel ristorante e a trincerarsi, tenendo in ostaggio centinaia di clienti, fra cui molti bambini e donne, ridottisi poi a circa 40 dopo il primo intervento dell’esercito e della polizia afghani.

Famiglie terrorizzate hanno cercato di sfuggire al fuoco incrociato rifugiandosi sotto i tavoli o correndo verso il giardino esterno. Testimoni oculari hanno riferito che molti non hanno esitato a sfondare con il corpo le finestre gettandosi all’esterno, mentre altri si sono tuffati nelle acque del lago per raggiungere una riva più lontana. Tivù e radio hanno seguito gli eventi, descrivendo le scene di panico ed il terribile scenario scoperto alla fine dell’attacco con giovani, spesso in abiti occidentali, sgozzati, e persone uccise a sangue freddo mentre stavano bevendo o mangiando.

Commentando il massacro, il generale John Allen, comandante della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato), ha detto che “le Forze nazionali afghane e fonti della Coalizione militare concordano nel sostenere che questo attacco porti la firma della rete Haqqani, che continua a prendere di mira ed uccidere afghani innocenti e a violare spudoratamente la sovranità afghana, attaccando dalle basi sicure del Pakistan”. Gli ha fatto eco il presidente Hamid Karzai per il quale gli insorti sono alla disperazione. “L’attacco a un picnic – ha detto – è davvero un segno di sconfitta dei nemici dell’Afghanistan”.

Secondo i media afghani si è trattato del più importante sequestro di persone compiuto dai talebani dall’inizio dell’operazione Enduring Freedom nel 2001. Nella rivendicazione, il loro portavoce Zabihullah Mujahid ha sostenuto che l’attacco è stato deciso perché “là si svolgevano cose immorali”. In una dichiarazione nel loro sito in Internet, gli insorti hanno detto che l’hotel preso d’assalto ed un altro vicino “sono centri di oscenità e volgarità, frequentati da funzionari e ufficiali lussuriosi stranieri ed afghani” che “vi organizzano anche incontri anti-islamici”.

Il buio ha reso più difficile l’opera delle forze di sicurezza afghane che, ha detto un portavoce dell’Isaf, hanno comunque assunto la responsabilità dell’operazione, appoggiate da unità scelte ed elicotteri della Coalizione internazionale. Dopo molte ore di stallo, la situazione si è vivacizzata all’alba, quando lo scontro a fuoco e le esplosioni sono ripresi. È in questa fase che si è avuto il maggior numero di vittime civili. Poi, prima di mezzogiorno, il capo della polizia di Kabul ha annunciato che tutto era finito e che le forze di sicurezza avevano ripreso il controllo totale dell’hotel-ristorante.

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