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Afghanistan: Karzai insedia parlamento, incognita brogli

(Keystone-ATS) Il presidente Hamid Karzai ha inaugurato oggi a Kabul il Parlamento afghano, ben oltre quattro mesi dopo le elezioni del 18 settembre 2010, mettendo temporaneamente fine alle polemiche degli ultimi giorni, ma non senza prima avere denunciato che “mani straniere” hanno operato intensamente per influenzare la sua decisione.

La cerimonia di insediamento di Wolesi Jirga (Camera bassa) e Meshrano Jirga (Senato) è cominciata alle 12 locali con un lungo discorso di Karzai e con ciascun parlamentare che ha giurato sul Corano di compiere il suo dovere “secondo i principi dell’Islam e nel rispetto della legge, per la salvaguardia dell’unità nazionale e gli interessi nazionali dell’Afghanistan, in modo imparziale e nel rispetto della fede”.

Va detto che la settimana scorsa il capo dello Stato, preoccupato per il fatto che il numero dei suoi sostenitori era diminuito alla Camera, aveva disposto un rinvio al 22 febbraio dell’inaugurazione prevista per oggi per permettere ad uno speciale tribunale creato dalla Corte suprema di indagare su circa 400 denunce riguardanti 59 nuovi eletti.

Ma la maggior parte dei 249 deputati ufficializzati dalla Commissione elettorale indipendente (Iec) hanno inviato al capo dello Stato una lettera in cui si minacciava di inaugurare in ogni caso i lavori parlamentari, anche in sua assenza, in questo appoggiati da una presa di posizione dell’Onu, a nome anche delle diplomazie occidentali.

Di fronte a tale stato di cose Karzai ha alla fine accettato di presenziare la cerimonia inaugurale, chiarendo però in un comunicato che la Corte suprema era l’organo competente a verificare le denunce di presunti brogli e che quindi l’inchiesta sarebbe comunque andata avanti.

Ieri, ricevendo nel palazzo presidenziale decine di candidati sconfitti, molti dei quali suoi sostenitori, il capo dello Stato aveva ancora una volta ascoltato le lamentele di uno di loro, Najibullah Mujahid, secondo cui “questo Parlamento è dominato da elementi che vi sono entrati con l’uso di voti falsi”.

Ma la decisione ormai era irreversibile, ed era dovuta al fatto che “alcune mani esterne hanno messo in discussione le nostre decisioni e hanno cominciato ad istigare gli attori politici per creare crisi nel nostro Paese”.

Dopo l’inaugurazione dell’Assemblea afghana, comunque, il capo della Missione delle Nazioni Unite di assistenza all’Afghanistan (Unama), Staffan de Mistura, ha definito Karzai “davvero un grande statista”.

Nell’intervento in Parlamento, il presidente ha rivolto inoltre un nuovo appello ai talebani affinché si uniscano al processo di pace da lui avviato: “Ricordo ai talebani che, come risultato delle loro azioni e della loro violenza, case, villaggi e agricoltura vengono distrutti. Se voi sparate un colpo da dietro un albero – ha concluso – le forze straniere distruggono mille alberi, bombardano villaggi. E voi, talebani, siete i principali responsabili di questo”.

Ma ancora una volta gli insorti hanno respinto l’invito dichiarando che “l’apertura di questo Parlamento non ha valore, sembra come un battaglione della milizia tribale di un regime fantoccio”.

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