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Afghanistan: talebani, dialogo aperto alle Maldive

(Keystone-ATS) KABUL – Un incontro di dialogo con i talebani, come opzione ad otto di guerra in Afghanistan, si è giorni fa in segreto alle Isole Maldive.
E oggi il presidente Hamid Karzai ha lasciato Kabul per una visita ufficiale in Arabia Saudita, durante la quale si discuterà con re Abdullah proprio delle prospettive di dialogo fra il suo governo e gli oppositori islamici.
Contatti fra emissari di vari paesi e non meglio precisati “esponenti talebani” sono per la verità segnalati da tempo, ma è la prima volta che parlamentari afghani hanno ammesso di avere partecipato ad un appuntamento insieme a delegati talebani impegnati contro il governo.
Al riguardo uno dei deputati presenti, Sayed Jamal Fakuri, ha detto all’ANSA che l’incontro, svoltosi il 23 e 24 gennaio, aveva come obiettivo principale l’organizzazione di una Conferenza internazionale di pace a Kabul, e ha radunato una trentina di partecipanti di diversa estrazione.
“Il fatto che non ha precedenti – ha assicurato Fakuri – è che esponenti di rilievo del talebani e del movimento Hizb-e-Islami di Gulbuddin Hekmatyar “abbiano partecipato a tale riunione e discusso le prospettive del processo di pace e riconciliazione” in presenza di un gruppo di parlamentari.
La strada per questo tipo di colloqui è stata tracciata dallo stesso Karzai in occasione del discorso di insediamento per il suo secondo mandato, quando auspicò di poter discutere con i talebani che vorranno rompere i legami con Al Qaida e abbandonare le armi, al massimo livello possibile, compreso lo stesso Mullah Omar.
E commentando ieri i risultati dell’appuntamento londinese, il consigliere per la sicurezza di Karzai, Mohammed Massom Stanekzai, ha detto che “ci sono contatti che continueranno a livello locale, regionale e nazionale”. “Questo processo che viene dal passato ha bisogno ora di essere accelerato” per permettere di raggiungere l’obiettivo della riconciliazione.
Fakuri ha detto che a rappresentare alle Maldive “l’Hizb-e-Islami c’erano il figlio ed il cognato di Hekmatyar, Feruz e Jamayun Jarir; per il movimento Taliban Ghulam erano presenti Faruq Muslimyar e Mansur Mujadid; Sayed Ekramuddin era là per il Jameyat Islami dell’ex presidente Burhanuddin Rabbani insieme a dieci membri del Parlamento afghano”.
La trentina di partecipanti ha deciso la costituzione di due delegazioni: una per negoziare con i talebani e Hekmatyar, l’altra con il governo di Karzai.
Un’alta fonte che ha chiesto l’anonimato ha poi rivelato all’ANSA che un incontro simile si tiene negli Emirati Arabi Uniti (Uae) e che tre giorni fa si è recato a Dubai a questo scopo lo stesso capo di stato maggiore di Karzai.
Ma l’offensiva per mettere attorno ad un tavolo i nemici di sempre continuerà anche nel prossimo futuro, con lo svolgimento a Kabul di una Conferenza di pace, come auspicato a Londra, che sarà seguita da una Loya Jirga (Gran Consiglio) a cui interverranno personalità tribali da tutto il paese per dire una parola definitiva sul dialogo con i talebani.

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