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Africa: violenze nel Kasai, Svizzera vuole indagini credibili

L'ambasciatore all'ONU Valentin Zellweger. Keystone/MARTIAL TREZZINI sda-ats

(Keystone-ATS) La Svizzera auspica indagini “credibili” e “indipendenti” riguardo alle violenze nel Kasai, provincia della Repubblica Democratica del Congo.

La preoccupazione per le tensioni nella regione è stata espressa oggi a Ginevra davanti al Consiglio dei diritti dell’uomo dall’ambasciatore della Confederazione alle Nazioni Unite, Valentin Zellweger.

Berna si è detta inquieta per l'”aumento” e l'”aggravamento” delle ostilità in tutto l’enorme Stato situato al centro del Continente Nero, condannando “fermamente” in particolare le violazioni del diritto internazionale nel Kasai. In questa provincia, durante gli scontri fra esercito e miliziani in atto da alcuni mesi, sono già morte oltre 400 persone e sono state scoperte anche fosse comuni.

Ieri, l’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, Zeid Raad al-Hussein, ha detto che se il governo di Kinshasa non farà nulla entro domani, egli domanderà l’intervento della comunità internazionale.

L’ex Zaire, in passato colonia belga, è già stato teatro di numerosi conflitti e da decenni è un territorio che vive in un clima instabile, più volte sfociato in massacri di civili.

D’altro canto, Zellweger ha aggiunto che la Svizzera è “molto preoccupata” anche per il deterioramento della crisi politica in Venezuela, soprattutto a causa del ricorso eccessivo alla forza da parte delle autorità che rispondono al presidente Nicolas Maduro. Nelle manifestazioni antigovernative hanno perso la vita almeno 65 persone.

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