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AG: processo omicidio Lucie, difesa contraria a internamento a vita

(Keystone-ATS) È ripreso stamani con l’arringa della difesa il processo contro il 28enne che nel marzo del 2009 uccise la ragazza alla pari Lucie a Rieden (AG). Il difensore d’ufficio ha chiesto per il suo assistito 18 anni di carcere per assassinio, accompagnati dall’obbligo di seguire una terapia. La sentenza è attesa per le 18.00.

L’omicidio è “incomprensibile e non scusabile”, ha dichiarato il legale del giovane, Matthias Fricker, nella sua arringa davanti al Tribunale distrettuale di Baden (AG), riunito per motivi di spazio nella sala comunale di Untersiggenthal (AG).

Ciononostante per il 28enne pregiudicato una terapia è possibile; essa dovrà però essere lunga e intensa, ha sostenuto Fricker. Con una terapia stazionaria per l’accusato, che deve convivere per sempre con il delitto, sussiste un “piccolo spiraglio di speranza”, mentre con l’internamento a vita verrebbe rinchiuso per sempre. Stando al difensore, se la terapia non dovesse avere successo sarebbe sempre possibile decidere l’internamento a vita in un secondo tempo.

L’avvocato ha motivato la sua richiesta di pena con una scemata responsabilità del giovane. Inoltre funge da attenuante l’infanzia difficile del suo assistito: all’età di 11 anni ha subito abusi sessuali da parte di un conoscente della madre.

Il procuratore pubblico Dominik Aufdenblatten ha replicato che, in base a una delle due perizie psichiatriche, il 28enne è pienamente capace di intendere e volere. Inoltre fino al processo non ha mostrato alcun pentimento. Aufdenblatten ha quindi reiterato la sua richiesta di pena: ergastolo e internamento a vita dell’imputato.

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