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Alcol: i giovani poco protetti da pubblicità in internet

Alcol: i giovani poco protetti da pubblicità in internet (foto d'archivio) Keystone/ALESSANDRO DELLA VALLE sda-ats

(Keystone-ATS) Malgrado le limitazioni in vigore, i giovani sono nel mirino delle strategie di marketing e di vendita di alcolici su internet, deplora oggi Dipendenze Svizzera. Fra le strategie utilizzate rientrano anche i social media, come Facebook.

Dopo aver svolto uno studio sul marketing online, Dipendenze Svizzera costata che la protezione della gioventù non è abbastanza efficace: i giovani sono nel mirino della pubblicità e possono acquistare facilmente alcol online.

Se le disposizioni di legge sono rispettate a livello formale, le strategie “raffinate” di marketing “strizzano l’occhiolino allo stile di vita che piace ai giovani, caratterizzato da musica di un certo tipo, feste e così via”, riuscendo in questo modo a far presa su di loro, inclusi i minorenni, osserva Dipendenze Svizzera in comunicato odierno.

Di conseguenza, la pubblicità “contribuisce in misura importante a legittimare il consumo di alcolici e far credere che l’alcol sia indispensabile se si vuole adottare uno stile di vita moderno”.

Tra le strategie di marketing usate per far pubblicità all’alcol su internet rientrano anche i social media. Mettendo un “mi piace”, commentando o condividendo i contributi su un prodotto, i destinatari della pubblicità fanno praticamente un “passaparola”, diventando ambasciatori attivi di una marca.

Un campione di acquisti-test su internet ha dimostrato che i minorenni possono facilmente effettuare delle ordinazioni online, afferma il centro di competenze, chiedendo maggiori strumenti di protezione per i giovani.

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