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Allarme Europol, “800 mila pronti a partire dalla Libia”

Un gommone carico di migranti nei pressi dell'isola siciliana di Lampedusa. Keystone/AP SOS Mediterranee/PATRICK BAR sda-ats

(Keystone-ATS) Per il 2016 è atteso in crescita il numero dei migranti che cercheranno di raggiungere l’Unione Europea. Secondo Europol e Interpol, 800’000 persone sono pronte a partire dalla sola Libia.

I dati sono contenuti in un rapporto congiunto dedicato all’analisi del ruolo dei network criminali nella crisi migratoria.

Un affare multinazionale quello dell’immigrazione illegale, che si stima abbia fruttato tra i cinque ed i sei miliardi nel solo 2015, visto che oltre il 90% del milione arrivato in Europa si è affidato alle reti dei trafficanti pagando tra i 3200 ed i 6000 dollari a “passaggio”. Ma il business quest’anno potrebbe rendere anche di più, data la tendenza in crescita, con una progressiva trasformazione del mercato in un oligopolio.

E anche se Europol “non ha dati concreti che suggeriscano una cooperazione consistente” tra terroristi e reti criminali, “c’è un rischio accresciuto che i foreign fighters possano usare i flussi migratori per rientrare in Ue”. Nei mesi scorsi “sono già stati identificati alcuni episodi”, come peraltro dimostrato anche dalle indagini sugli attacchi a Parigi del 13 novembre, con due dei componenti del commando kamikaze entrati nell’Unione attraverso la Grecia, mischiandosi ai flussi dalla Siria.

Tra gli altri pericoli evidenziati per il 2016, un aumento dello sfruttamento del lavoro, soprattutto nei Paesi di destinazione, ma anche un incremento della criminalità, con i migranti arruolati loro malgrado, oltre allo sfruttamento sessuale, soprattutto per i minori non accompagnati.

Un ampliamento del mercato della contraffazione dei documenti viene dato per scontato, mentre si segnala come già diffuso il fenomeno di quelli “in affitto”: documenti che vengono riciclati di volta in volta, durante le tappe del viaggio, per “facilitare” un maggior numero di migranti e massimizzare i guadagni.

In tutto sono 250 i luoghi geografici individuati da Europol e Interpol in cui si concentrano le principali attività dei trafficanti, di questi 170 si trovano in Ue e sono legati alle rotte e ai loro mutamenti.

Le modalità di pagamento del “passaggio” possono variare, da quello anticipato a quello corrisposto durante le tappe, o anche con l’arrivo a destinazione, ma la forma preferita sono i contanti, che vengono “lavati” dai network nelle aziende di proprietà. In particolare ristoranti, imprese di trasporti, negozi, rivendite di auto, hotel, Internet caffè e agenzie di viaggi vengono definite “attività vulnerabili”, poiché possono essere utilizzate sia per facilitare i viaggi illegali che per riciclare il denaro.

Tra gli strumenti più usati sia dai migranti che dalle reti criminali nella ricerca dei clienti e per la diffusione delle informazioni su rotte, servizi e prezzi, i social media restano i preferiti.

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